Palermo sul treno per la B. Numeri impietosi, difficile salvarsi

Sesta sconfitta consecutiva, squadra tecnicamente ed emotivamente fragile. Si rischia l'agonia sino a fine stagione.

Palermo sul treno per la B. Numeri impietosi, difficile salvarsi

Il nulla e il niente che si fondono per produrre la sesta sconfitta di fila. Il Palermo non c'è, o meglio dura appena venti minuti prima di scomparire. Era successo col Torino, poco di più era durata la resistenza con l'Udinese, i nodi tornano al pettine anche col Bologna. E non esiste ritiro in grado di curare i mali strutturali di una rosa che mette a nudo, settimanalmente, tutti i suoi limiti. Il Palermo non c'è, non produce e subisce un 3-1 con poche attenuanti. Il giudizio è tanto impietoso quanto inevitabile. Attualmente basta una squadra di medio livello per piegare la resistenza dei rosa.

 

I numeri sono specchio limpido di problemi che non spariscono, semmai aumentano: 10 gol messi a segno e ben 26 subiti in 13 giornate. Ovvero, quella di De Zerbi è una formazione che incassa in media due reti ogni 90 minuti di gioco. Difficoltà palesi ed errori dei singoli si fondono per un mix letale: Posavec commette l'ennesima papera che va a sporcare un'altra buona prestazione. Cionek paga errori maldestri, Hiljemark è una comparsa alla stregua di un Diamanti che contro il proprio glorioso passato sceglie la parte dello spettatore non pagante.

 

Non basta, pertanto, la settima rete di Nestorovski a mantenere sulla linea di galleggiamento i rosa, in mezzo al tris di sorelle deboli formato da Pescara a quota 7, Palermo a 6 e Crotone a 5. Persino l'Empoli, già in doppia cifra di punti, appare distante nonostante la qualità della squadra toscana non sia poi chissà quanto elevata. Tra una settimana si torna al "Barbera" per sfidare la Lazio, squadra in salute e attualmente in lotta per un posto Champions. Sulla carta non c'è partita, la tentazione di invocare il miracolo è decisamente forte.