Le spese del Palermo: la genesi del «buco» rosanero

Le spese del Palermo: la genesi del «buco» rosanero

 

Il risananamento dei conti in rosso e la ristrutturazione del debito sono l'obiettivo del nuovo Palermo targato Arkus, che dovrà far fronte alle innumerose spese che nel corso degli anni hanno creato una vera e propria "voragine" nella quale il club stava per precipitare. 

 

Valerio Tripi, su Repubblica Palermo, illustra come una parte di queste spese siano dovute a pagamenti di tesserati, arrivati siglando lunghi contratti con il club, che hanno lavorato solo per qualche mese ma che continuano tuttavia a percepire soldi dal Palermo. Nonostante l'ingaggio di giocatori e degli allenatori Tedino, Stellone e Rossi sia pari a 16 milioni di euro, la società rosanero si ritrova infatti a doverne pagare, per le transazioni con le società sportive relative al triennio dal 2015 al 2018, poco più di 24 milioni

 

Tante le scelte repentine e in un certo senso anche inutili della vecchia società, come ad esempio l'ingaggio di Andrea Cannavacciuolo, mental coach chiamato a marzo dell'anno scorso per risolvere i problemi psicologici del Palermo e costato, solo in questa stagione, quasi 142 mila euro per aver lavorato soltanto poco più di un mese. «Che dire poi di Alcide Di Salvatore match analyst da aprile del 2018 e cacciato con il ritorno di Stellone a fine settembre: il suo contratto scadrà a fine mese e l'importo lordo che percepisce è di 88 mila euro, ma visto che faceva già parte dello staff con altre mansioni, era fra quelli che si è prestato allo spalma ingaggi e in questa stagione costerà al club complessivamente 148.245 euro», scrive Tripi, aggiungendo alla lista anche Aladino Valoti, operativo per tre mesi ma con due anni e mezzo di contratto con scadenza 2020 e quasi 400.000 euro di ingaggio solo in questa stagione, e Claudio Bordon, preparatore atletico che non ha allenato un solo minuto ed è costato al Palermo poco meno di 270 mila euro. 

 

A queste spese di tesserati si aggiungono quelle fatte per "incentivare" alcuni giocatori ad andare a giocare altrove. Il prestito di Corentin Fiore all'Imolese, costato alle casse rosanero una cifra vicina ai 140 mila euro, quello del giovanissimo Carmine Setola, il cui passaggio a titolo temporaneo all'Alma Juventus Fano si è potuto formalizzare versando una cifra di 67.700 euro, e il passaggio di Accursio Bentivegna alla Carrarese con 138 mila euro di "buonuscita" per agevolare la cessione, sono alcuni degli esempi di spese onerose che il Palermo ha accumulato solo in quest'ultima stagione. 


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