La prima sconfitta, l'attualità e Buffon. Parla Pelagotti

La prima sconfitta, l'attualità e Buffon. Parla Pelagotti

L'estremo difensore del Palermo Alberto Pelagotti, ospite della trasmissione Siamo Aquile su Trm, ha parlato della prima sconfitta in campionato, dell'attualità in casa rosanero e di tanto altro.

 

Mio figlio è nato il giorno della sfida contro il Licata, una sfida importante quindi non potevamo lasciare nulla al caso. Per questo ho deciso di andare a trovare mia moglie alla fine della partita.

 

Sulla prima sconfitta contro il Savoia.

Abbiamo giocato meno concentrati del solito: in questo caso anche l'episodio dell'espulsione di Luca (Ficarrotta) ci ha condizionato. Sono del parere che la sconfitta serve per dare uno schiaffo alla squadra e ripatire più concentrati di prima. Se molliamo anche l'un per cento in concentrazione paghiamo, domenica è successo questo.

 

Sulla squadra.

Siamo un gruppo e lavoriamo per raggiungere sempre la vittoria. Non è da fare un dramma, assolutamente. L'obiettivo è quello di riportare il Palermo nella categoria che gli compete: i giovani si sono messi subito a disposizione.

Personalmente mi piace molto dare il mio contributo alla squadra nello spogliatoio.

 

Sui compagni.

Si ha la sensazione che questi ragazzi siano legatissimi alla città e ai colori. Un pensiero a Corsino che si è infortunato ma ha dimostrato un attaccamento incredibile. 

 

Sul tecnico Pergolizzi.

Il mister è il direttore della squadra e sta dando tanto. Bisogna avere una rosa ampia altrimenti un allenatore si trova costretto a far giocare gli stessi uomini: per ora i risultati danno ragione a Pergolizzi.

 

Un pensiero su Maurizio Sarri.

Sarri non guarda in faccia nessuno ma pensa soltanto alla squadra. In quel momento Ronaldo era sottotono e il mister ha deciso di cambiarlo, alla fine ha vinto e ha avuto ragione. Sarri è un allenatore con le palle.

Giampaolo come metodologia di lavoro si avvicina tanto a Sarri. E' un tecnico a cui serve del tempo per raggiungere certi obiettivi: il mister è una persona d'oro, posso dire soltanto cose belle su di lui.

 

Il ruolo del portiere.

Il portiere a livello mentale deve stare sempre concentrato sulla partita. Non è facile quando si ricevono pochi tiri in porta, per ora è andato tutto bene.

 

La passione per la musica.

Sono un fan accanito degli Oasis per questo ho deciso di chiamare mio figlio Liam.

 

Sul torneo di Lega Pro.

Il campionato di Lega Pro è difficile e duro. Serve qualcosa in più principalmente dal punto di vista mentale.

 

Sull'ex compagno di squadra Skorupski.

Skorupski è uno dei portieri più forti con cui ho giocato, veramente esplosivo.

 

Continua Pelagotti...

Quando indosso i guanti mi sento un supereroe. Il guanto è lo strumento principale per un portiere e quando li metto mi sento imbattibile. Ho deciso di fare il portiere perché mio padre faceva questo ruolo e ho preso questa strada seguendo lui.

 

Su Felici.

Felici deve imparare ad affrontare gli allenamenti come se fossero partite ufficiali. Quando farà questo diventerà un grande calciatore.

 

Su Gigi Buffon.

Buffon è il portiere più forte mai visto sulla terra, inoltre è una persona eccezionale.

 

Un desiderio.

Sogno di tornare in A con questi colori del Palermo e quindi quest'anno di vincere il campionato.

 

Infine un pensiero sul calcio femminile.

Forse il calcio femminile è visibile da poco e questo penalizza le donne. Certamente se in cinque anni sono stati fatti questi passi in avanti tra dieci anni si sarà raggiunto un grande risultato.