Palermo per il primato, ma con la paura del crack
Continuare a fare risultato per affrontare al meglio un frangente delicatissimo.

Dopo il doppio giro in trasferta il Palermo torna a giocare tra le mura amiche, ricevendo nel posticipo di questa sera il Cittadella in una gara già di per sé ostica che le tribolazioni societarie rendono ancor più difficile da affrontare sotto il profilo emotivo. Nonostante non vinca da tre partite, la squadra di Roberto Venturato (in questo momento tredicesima a quattro punti dalla zona Play-Off) ha dimostrato di sapersi esprimere su buoni livelli di gioco e di essere avversario difficile.
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Il sodalizio granata scende consuetudinariamente in campo con un 4-3-1-2 e gioca un calcio dal buon ritmo offensivo in cui il movimento dei terzini e del fantasista, che svaria sul fronte offensivo, porta via uomini alla difesa creando gli spazi per le punte e per gli inserimenti degli incursori. In virtù di ciò i veneti, pur cavandosela bene nel posizionamento difensivo, tendono a concedere spazi in contropiede.
Il giocatore più insidioso della squadra è senza ombra di dubbio Andrea Schenetti, fantasista dotato di buona tecnica e di un ottimo passo bravo sia in zona gol che come assist-man: da tenere d’occhio anche la punta titolare Litteri e l’attaccante ivoriano Kouamè che può creare qualche grattacapo sia da titolare che entrando dalla panchina con la sua esuberanza atletica.
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Per portare a casa tre punti, la cui importanza va oltre la “semplice” classifica, il Palermo dovrà imporre il suo ritmo alla partita impedendo contestualmente agli avversari di prendere campo, limitandone il gioco, che passa dai piedi del capitano Manuel Iori. Anche se il momento è difficile non va dimenticato quanto fatto di buono sino ad ora: continuare a fare risultato può dare l’entusiasmo che serve per affrontare un frangente delicatissimo.