Tutto cambia perché nulla cambi

Tutto cambia perché nulla cambi

Lo dirò senza troppi giri di parole: le nuove maglie del Palermo sono davvero, davvero belle. 

Non è più un segreto il fatto che abbia una personale predilezione per il tocco nostalgico, quasi un po' vintage che non scada nel pacchiano o nella mera emulazione, e il nuovo completo Home della compagine rosanero rientra perfettamente in quella linea ormai nota de "l'occhio indietro va sembre buttato, ma si guarda avanti". 

 

O meglio, per dirlo in maniera più "letterata": tutto cambia perché nulla cambi. 

La presentazione ufficiale delle nuove maglie si svolgerà domani, la società rosanero tuttavia ha voluto lanciare un trailer di presentazione che di fatto le mostra in maniera abbastanza netta. Il video in questione è il chiaro esempio del significato semiologico della pubblicità mitica: simbologia e riferimenti alternati in una successione accattivante di immagini. L'intreccio, a mio parere ben riuscito, di antico e moderno con il riferiferimento chiarissimo ad un'eccellenza nostrana della letteratura ovvero "Il Gattopardo" di Tomasi di Lampedusa. Salti temporali dal risorgimento al presente passando da sale nobiliari alla spiaggia di Mondello, il tutto all'insegna di una vera e propria mitologia moderna ormai tipica del calcio e non solo. 

 

E poi la maglia: colletto in nero, rosa che torna acceso abbandonando le tonalità un po' smorte della passata stagione, numeri in pieno stile anni novanta e lì la mia mente vaga immediatamente alla stagione 1992-1993, a quella maglia con il Giornale di Sicilia come sponsor in bella vista. L'anno della vittoria del campionato con promozione in Serie B sotto la gestione Ferrara-Polizzi e della vittoria della Coppa Italia di Serie C guidati da Vinti, Biffi, Campofranco e Cecconi. Una conferma, neanche tanto velata, che l'obiettivo per questa stagione vuole essere esattamente lo stesso raggiunto ormai ventisette anni fa ovvero la vittoria del campionato. 

 

«Se vogliamo che tutto rimanga come è bisogna che tutto cambi» diceva Tancredi nel romanzo e la mentalità del Palermo FC rientra perfettamente all'interno del precetto gattopardiano per eccellenza. Un cambiamento che non arriva dall'esterno con gesti eclatanti o trionfalismi ma dall'interno, principio chiave della visione di rivoluzione all'interno del testo. Una rivoluzione silenziosa, che agisce senza agire ma che fa ancora più "scruscio". Non è solo una maglia ma è storia che si autoscrive continuamente, colori in movimento che possono sì correre attraverso le ere del calcio ma che alla fine, per fortuna, restano sempre gli stessi. 


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