Palermo, Diamanti: "Col Bologna partita speciale. Lo Faso ragazzo sveglio, con Zamparini stima reciproca"

Le parole del fantasista rosanero sul match di Bologna

Domenica prossima il Palermo affronterà il Bologna allo Stadio Dall'Ara, una sfida speciale per Alessandro Diamanti, intervenuto oggi in conferenza stampa: "Io guardo al Palermo, per me però è sicuramente una partita speciale. Torno al Dall’Ara dopo tre anni e sarà una gara ricca di emozioni. Il mio addio al Bologna? Se n’è parlato tanto, non ne ho più voglia di fare polemiche e riaprire queste cose. Basta. Cosa fa la differenza nella lotta salvezza? La prima qualità per non retrocedere è lottare su ogni pallone come fosse quello decisivo, la seconda è non abbattersi in caso di sconfitta, perché può capitare di perdere una, due, tre partite consecutive, ma non bisogna abbassare la testa. Ogni domenica si rigioca e c’è la possibilità di avere indietro quello che ti hanno tolto. Serve vincere, ma non c’è una ricetta, bisogna semplicemente dare di più". Domani la squadra partirà per il ritiro di Coccaglio: "Portiamo i giacconi, questo è sicuro, ci vorrà una bella valigia perché siamo abituati qui a Palermo con 20 gradi. Giocare da esterno mi penalizza? Tutti sanno qual è il mio ruolo, ma se il mister ha bisogno che io giochi in quel ruolo non c’è problema, io credo ciecamente nel nostro mister e se ha bisogno che io giochi lì lo faccio. La domenica un blocco psicologico? Non lo so, però la domenica qualche volta commettiamo qualche errore che in allenamento non vediamo. Cosa sia non lo so, perché per me la domenica dovrebbe essere un premio. Tanti infortunati? La sfortuna non esiste, poi ho letto che ci sono 160 infortunati in Serie A, è una cosa all’ordine del giorno. Sicuramente dispiace per Rajkovic e gli altri, ma è una cosa che succede a tutte le squadre. Anche al Bologna ci sono tanti infortunati, poi è ovvio che meno ce ne sono più il mister può scegliere liberamente chi schierare". Domenica scorsa si è messo in mostra Simone Lo Faso: "E' un ragazzo sveglio, svelto. Lui cerca di stare vicino a me e a me piacciono i giovani che chiedono. Vedo che lui è interessato e vuol migliorare e quando è così allora significa che è sulla strada buona. Lui lo è, ha un talento che madre natura gli ha dato e prima rimane concentrato, capisce, sta sul pezzo, rimane coi piedi per terra, e prima diventerà un giocatore importante. Di giovani forti ce ne sono tanti, ma bisogna capire certe dinamiche e secondo me lui è sulla strada giusta. Zamparini? Non ho parlato tanto con lui, ci siamo visti di sfuggita quando è venuto a trovare la squadra. Sinceramente, non ho avuto modo di conoscerlo molto, è la verità, ma penso che ci stimiamo a vicenda".