Sagramola: «Doppia promozione dalla D? Ecco cosa ne penso»

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Il Covid19, il nuovo Coronavirus, ha fermato tutto, anche lo sport.

Il calcio in Italia, e non solo, è fermo e i dubbi sul suo destino sono tantissimi. La possibilità che si possa riprendere a giocare, alla luce di oggi, è remota.

Dalla Serie A alla Serie D, le leghe si sono riunite in videoconferenza per abbozzare alcune ipotesi per concludere il campionato.

 

Intervistato da SoloSavoia.it, l’Amministratore Delegato del Palermo Rinaldo Sagramola ha parlato di questo momento e della proposta, avanzata dal Savoia, di allestire un nuovo girone di Serie C con le due promosse in ogni girone di Serie D.

 

«Stiamo vivendo tutti noi una situazione ai limiti della realtà, siamo stati catapultati in una sorta di incubo dal quale ci auguriamo di uscire quanto prima. Permettetemi un saluto a tutti gli addetti ai lavori ed ai tifosi ai quali va il mio pensiero. Oggi non ci sono colori, né bandiere che tengano, siamo tutti uniti per vincere la battaglia più grande per l’intera umanità».

 

PROPOSTA SAVOIA

«Ho letto ieri i vostri articoli ed ho analizzato quanto affermato dal direttore generale del Savoia. Parto dalla premessa che saranno gli organi federali a prendere la decisione definitiva in tal senso e per quanto mi sembra di capire l’indicazione è quella di terminare la stagione sul campo. Detto questo noi come società attendiamo le decisioni della Lega ma se devo entrare nel merito della proposta del Savoia lo faccio mettendomi però in due posizioni diverse. La commenterò da dirigente del Palermo e da uomo che è nel mondo del calcio da quasi mezzo secolo».

 

DA DIRIGENTE

 

«E’ ovvio che questa ipotesi non può che vederci favorevoli in primis perché saremmo sicuramente in C, anche se ad oggi siamo primi e la C l’avremmo comunque conquistata, sul campo, nonostante ci siano ancora 8 gare con il Savoia che non demorde. In seconda istanza ciò che più ci aggraderebbe e che con questa ipotesi ci ritroveremmo con un girone in più nella serie superiore e ciò inesorabilmente porterebbe ad una diminuzione della qualità complessiva e per noi sarebbe più facile tentare l’immediato salto di categoria, considerando che è ovvio che il Palermo vuole tornare quanto prima più in alto possibile, dove le compete e dove ha dimostrato per anni di poterci stare con onore –ammette Sagramola-. Alla luce di ciò per noi questa soluzione sarebbe auspicabile, le ribadisco lo dico da dirigente del Palermo in maniera egoistica».

 

DA UOMO DI CALCIO

 

«Adesso parlo da uomo di esperienza nello sport e le dico subito che vedo questa soluzione come difficile da applicare, credo possa essere l’ultimissima delle ipotesi da valutare e le spiego perché. Da tempo nei Prof si parla di ridurre il numero di squadre perché la crisi economica pone ogni anno molti club in una posizione a dir poco deficitaria, pensare di aumentare così drasticamente il numero di società in terza serie sarebbe poco percorribile proprio per ragioni di ordine economico».

 

PROBLEMI ECONOMICI

«Alla fine di questa pandemia non sapremo in che mondo ci troveremo, di certo si avrà un equilibrio economico precario. Molti presidenti, che poi sono imprenditori, si troveranno in seria difficoltà a causa del fermo produttivo di questi mesi ed in un contesto così difficile mi viene complicato pensare che ci siano le disponibilità economiche per spendere tanti soldi in C –ha dichiarato-. Basti pensare che mentre in quarta serie i contratti hanno un massimo di 30mila euro ad atleta e fino a 10mila sono esenti da imposte, in serie C si parte da ingaggi di un minimo di 20mila, senza considerare le tante spese che solo parzialmente sono calmierate dagli incentivi della Lega. Ecco perché ci andrei con estrema cautela perché in gioco c’è il tessuto economico e il sostentamento del movimento calcistico stesso».

 

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