Portieri e difesa - Pelagotti e Massolo ok, sorpresa Buttaro

Termina l’anno solare per il Palermo, che conclude il suo 2021 al sesto posto in coabitazione con Turris e Virtus Francavilla. Il campionato dei rosanero è finora deludente e ne risentono anche le pagelle che abbiamo stilato per la rosa considerando tutto il girone d’andata più la trasferta di Latina, quella che ha poi portato all’esonero di Giacomo Filippi.
Iniziamo dai reparti portieri e difesa. Queste le nostre valutazioni:
PELAGOTTI 6 – Il portiere si riscatta dopo le tante critiche della stagione scorsa fornendo prestazioni fatte di attenzione e buone parate. Il Palermo vanta la miglior difesa casalinga del Girone C, la quinta in assoluto ed il merito è anche suo. Meriterebbe un 6.5 complessivo, ma lo scivolone di Latina gli porta via mezzo punto.
MASSOLO 6 – Il portiere di Coppa dei rosanero non sfigura quando chiamato in causa, ma non basta per impedire l’eliminazione per mano del Catanzaro. Il destino gli riserva però un’altra possibilità: il rosso a Pelagotti lo manda in campo a Latina, dove compie diversi miracoli ed evita il peggio. Il Palermo inizierà adesso il suo 2022 dai suoi guantoni.
SOMMA s.v. – Fuori rosa per scelta tecnica. Adesso il tecnico è cambiato, dite che lo rivedremo in campo?
MARCONI 5,5 – Nel momento migliore del Palermo, quello delle tre vittorie consecutive, l’ex Monza stava garantendo grande stabilità al reparto difensivo. Poi qualcosa si inceppa: a Picerno lo beffa Reginaldo (e si becca anche il rosso), a Catania lo svernicia Moro; in tutto questo, il Palermo incassa reti e perde partite. Marconi paga le sue stesse disattenzioni.
PERROTTA 6 – Arrivato al gong del mercato estivo in prestito dal Bari, il centrale di sinistra gioca una prima parte di stagione sufficiente con una sola grande sciocchezza: il rosso diretto contro la Virtus Francavilla poteva fare molto più male.
BUTTARO 7 – Non è certo sua la colpa del rosso rimediato a Latina, mentre a Castellammare ha pagato l’eccesso di foga. Episodi a parte, il 18enne ex Roma Primavera stupisce per tempismo e autorevolezza nonostante la giovanissima età. Il futuro del Palermo porta il suo nome più di ogni altro.
LANCINI 4,5 – Il difensore di “altra categoria” si rivela poi il peggiore della rosa per rendimento. Tra alcune partite sufficienti ed altre meno, ne spiccano alcune decisamente negative: incommentabile la partita di Latina, dove sbaglia tutto quello che poteva.
MARONG 5,5 – Non è facile dare un voto ad un ragazzo prima caricato di responsabilità troppo pesanti e poi abbandonato al suo destino al primo errore. La partita di Vibo Valentia contro il Messina non è stata certo positiva, ma meritava almeno un’altra possibilità, visto che tanti altri hanno avuto più di una seconda chance. Fa anche una partita da titolare con la Primavera, dimostrando tutto il suo impegno nonostante la “retrocessione” con i giovani.
PERETTI 5 – La giovane età ne risparmia la stessa valutazione data a Lancini, ma gli errori sono tanti e marchiani. Il 21enne di Verona ha certo margini di crescita, ma al momento non garantisce protezione al reparto arretrato.
CRIVELLO 5,5 – Prima fuori per scelta tecnica, poi reintegrato e rilanciato nell’immediato. Non sarà stato semplice cominciare la stagione in medias res, dovendo poi ricoprire tanti ruoli diversi tra difesa e centrocampo. Non è più esterno e questo lo si vede, ma c’è da premiare l’abnegazione di Crivello dopo il momento difficile che ha passato.
GIRON 6 – L’esordio contro il Latina è da incorniciare: MVP del match e applausi a scena aperta. Poi il rendimento, come prevedibile, si sistema su standard più bassi ma comunque sufficienti. Ad un certo punto però, Filippi decide di non mandarlo più in campo. Lo si rivede soltanto a Latina, dove poteva effettivamente far poco.
ALMICI 5 – L’ex esterno più forte del Girone C non è più quello di un tempo. Segna due reti, ma non spinge con la costanza richiesta ad un elemento del suo calibro. La sua giocata più memorabile resta lo strattone al raccattapalle del Catania e crediamo non basti per la sufficienza.
DODA 5 – Conclude un’annata negativa da fuori rosa per via di alcune vicissitudini con mister Filippi, che non lo reputava pronto e gli preferiva perfino gente fuori ruolo. Doda così dà di matto e abbandona la seduta d’allenamento: se il ragazzo crede però in sé stesso, dovrà adesso dimostrarlo a Baldini. Il passato è passato, il futuro è da scrivere.