Quando a Palermo comandò la Roma di Franco Sensi

Breve parentesi giallorossa nella storia rosanero. La Roma comprò il Palermo, ma lo rivendette poco dopo a Zamparini

Il 3 marzo del 2000 il presidente della Roma Franco Sensi comprò il Palermo, vincendo la concorrenza di Flavio Briatore, che a quanto pare godeva anche dell'appoggio tecnico-organizzativo della Juventus. I poteri forti del calcio non gradivano però che il Palermo potesse entrare nell'orbita bianconera, e i presidenti della Lazio, della Fiorentina, del Perugia e della Roma, cioè rispettivamente Sergio Cragnotti, Vittorio Cecchi Gori, Luciano Gaucci e appunto Sensi, formarono una società con l'obbiettivo di rilevare la proprietà della squadra rosanero. Ma arrivati al dunque tentennarono quasi tutti, tranne Sensi, che completò da solo l'acquisto definendolo con il presidente d'allora, Giovanni Ferrara. La squadra che militava in serie C1 fu rimpolpata, e andò subito in fuga, allenata prima da Morgia, poi da Sonzogni e nelle due ultime giornate da Sella. Sembrava destinata ad una facile promozione, ma dovette subire un ritorno del Messina che addirittura nell'ultima giornata ebbe la possibilità di andare in serie B al posto dei cugini rosanero. Infatti, solo l'errore del bomber dei peloritani Torino che, all'ultimo minuto si fece parare un rigore dal portiere dell'Avellino, permise al Palermo di raggiungere la serie cadetta. Apoteosi per Franco Sensi, che venne festeggiato assieme alla figlia Rosella in una partita amichevole allestita al Barbera, e vinta dalla Roma 0-3, con gol di Batistuta, Assuncao e Delvecchio. Nell'occasione i tifosi esposero uno striscione che recitava: «Franco Sensi sarai per sempre nei nostri cuori». Ma fu il canto del cigno, perchè da allora iniziò un certo disinteresse e disimpegno della dirigenza capitolina nei confronti della società di viale del Fante, che disputò un campionato scialbo, condito anche con ritardi nel pagamento degli stipendi dei calciatori. La squadra alla fine si salvò, ma nell'estate del 2002 dopo una trattativa travagliata, Maurizio Zamparini con 20 milioni di euro rilevò la società, trasferì buona parte del Venezia a Palermo, e dette inizio ad un nuovo capitolo della storia rosanero, che dura fino ai nostri giorni.