A tutto Mirri: la conferenza stampa punto per punto

Una conferenza sicuramente ricca di spunti quella del presidente del Palermo Dario Mirri. Il presidente del Palermo, nella giornata di ieri, ha parlato per più di un’ora con i giornalisti sul bilancio della stagione appena conclusa e sui progetti per il campionato 2021/2022 con uno sguardo anche al futuro più lungo termine del club rosanero.
GIACOMO FILIPPI
Sulla questione allenatore il presidente Mirri ha detto tanto dicendo poco. O meglio, non è arrivata alcuna conferma ufficiale in merito al futuro di Giacomo Filippi sulla panchina rosanero ma la volontà del numero uno di viale del Fante, stando a quanto fatto dal tecnico di Partinico nel finale di campionato, sarebbe quella di riconfermarlo per merito. Il punto sul quale Mirri si è concentrato maggiormente è quello legato alla difficoltà di fare valutazioni sul piano tecnico portando ad esempio quanto è successo con Roberto Boscaglia, arrivato con i crismi dell’allenatore migliore per la categoria e protagonista di una stagione nettamente al di sotto delle aspettative.
Un primo colloquio tra le parti è stato fatto, ce ne saranno altri in futuro con la dirigenza per capire, sulla base di come si vorrà strutturare la prossima stagione, se ci sono i presupposti per continuare il percorso insieme.
IL PROGETTO
“Il progetto è quello di vincere”: una frase apparentemente scontata che tuttavia conferma le ambizioni di promozione del Palermo. Nessun ridimensionamento e nessuna marcia indietro da parte del presidente Mirri che, nonostante le difficoltà mai nascoste, ha confermato la volontà di giocarsi i primissimi posti della classifica partendo da quanto di buono fatto nel finale di campionato e nei play-off”.
NUOVI INVESTITORI E CESSIONE
“Palermo non è Zurigo”: così come fatto per la sezione precedente anche qui si parte dalla frase che meglio riassume la situazione in merito alla ricerca di potenziali investitori per il club rosanero. Il mandato per trovare qualcuno che possa investire nel Palermo è sempre stato valido ma, di fatto, stando a quanto detto dal presidente Mirri nessuno si è mai spinto oltre i primi colloqui e anche la ricerca di Tony Di Piazza in America non ha portato a risultati concreti. Il problema è ormai ben noto, ed è il motivo per il quale alcune realtà come Pisa, Modena e Spezia sono riuscite a cambiare proprietario mentre il Palermo fatica ad attrarre investitori: al Sud c’è poco. Su questo tema entra anche il discorso relativo al famoso “patto con la città” che il presidente rosanero ha inteso come un invito agli imprenditori locali a farsi avanti, per sopperire proprio alle difficoltà che questo territorio ha nell’attrarre finanziatori dal resto d’Italia e del mondo. Sul fronte cessione, invece, Mirri ha confermato che sia lui che Di Piazza si fidano della valutazione del club fatta da PriceWaterhouse Coopers ma anche che, come da prassi, il prezzo lo fa il mercato e ci saràà ancora da attendere.
SITUAZIONE ECONOMICA E BUDGET
Qui escono fuori i numeri. I soci del Palermo hanno interamente versato il capitale sociale di 15 milioni di euro previsto dal piano triennale e nella stagione appena conclusa sono stati spesi, in totale, 7 milioni e 800 mila euro. Dai conti fatti con lo stesso Mirri in conferenza stampa il club rosanero avrà a disposizione fra i cinque e i sei milioni per la stagione 2021/2022. Una cifra, quindi, inferiore sulla carta a quella della scorsa stagione ma che potrebbe essere pareggiata con i potenziali ricavi in entrata che potrebbero arrivare dal botteghino e dagli sponsor. Nel caso in cui, come nella stagione appena conclusa, non dovessero esserci ricavi in entrata si prospettano a detta dello stesso Mirri “lacrime e sangue” provando a raggiungere il massimo risultato con il budget a disposizione. A livello di costi, inoltre, il numero uno di viale del Fante ha specificato che il Palermo è stata, stando ad uno studio fatto dalla Lega Pro, la squadra che ha speso di più per le trasferte nonché il terzo budget di spesa di tutto il torneo dopo Bari e Ternana. Alle spese bisognerà contare anche la liquidazione di Tony di Piazza, con gli avvocati che formuleranno la valutazione delle quote del vice-presidente rosanero che sarà ufficialmente in debito con il club.
OPERATO SAGRAMOLA E CASTAGNINI
L’argomento legato all’operato dell’amministratore delegato e del direttore sportivo è quello che ha acceso maggiormente gli animi della conferenza stampa di ieri. Il presidente, pur riconoscendo che sono stati commessi degli errori, ha difeso l’operato del duo Sagramola-Castagnini con un moto d’orgoglio e di rabbia che da una persona sempre pacata e cordiale come Mirri non si era mai visto. Il numero uno di viale del Fante ha riconosciuto alla coppia di dirigenti il merito di aver puntato tutto su Filippi e Lucca, scelte coraggiose che di fatto hanno dato risultati sorprendenti, e sull’aver allestito una rosa che al netto di quanto visto nel finale di campionato non era da buttare come molti credevano ad inizio torneo. Non solo elogi, tuttavia, ma anche cose sicuramente fatte meno bene e sul quale il presidente ha dichiarato di mettere mano.
LA SQUADRA
Nessuna rivoluzione. Sul versante squadra, così come detto dal presidente Mirri e confermato dallo stesso Filippi nel loro colloquio privato di qualche giorno fa, per rendere la squadra competitiva per la vittoria del campionato possono bastare 5-6 acquisti mirati. Gente “di carattere” alla De Rose, giocatori di categoria che possano fare battaglia come ha fatto l’Avellino nei due match contro i rosa. Rispetto alla passata stagione, dove sono arrivati circa 13 giocatori nuovi, gestire il mercato sarà sicuramente più semplice soprattutto in caso di riconferma di Filippi che conosce bene il gruppo. Sul piano tecnico tengono banco soprattutto le questioni relative a Lucca e ai giocatori con ingaggi onerosi che hanno convinto poco durante l’ultimo campionato, situazioni dalle quali si potrebbero generare ricavi o un alleggerimento considerevole del monte ingaggi. Spazio anche alle situazioni legate a Santana e Martin: il primo, a prescindere dal ritiro dal calcio giocato o meno, non lascerà sicuramente Palermo mentre il secondo sarà lo staff tecnico a deciderne il futuro in rosanero.
RITIRO ESTIVO
Nella serie di errori commessi nella passata stagione molti di questi risalgono alla programmazione estiva e al ritiro. Partendo dal presupposto del presidente di voler trarre insegnamento dagli errori commessi il ritiro estivo non sarà in Sicilia come negli ultimi due anni: la mancanza di squadre professionistiche nell’isola con le quali poter fare amichevoli pre-campionato, vera grande pecca dell’ultimo ritiro di Petralia Sottana, porterà i rosa a cercare altrove una sede per la preparazione, probabilmente in Calabria.