Mettiamo un punto agli esoneri

L'ennesimo appello: il Palermo ha bisogno di radici salde per crescere bene. Aspettando l'inizio di un nuovo ciclo...

Mettiamo un punto agli esoneri

Immersi in un mare d'incertezze, in mezzo al vento forte dei dubbi e delle paure, sembra esserci una ragionevole certezza: quello di Ballardini è stato l'ultimo esonero della stagione rosanero. Sembra un'assurdità, un'affermazione che sfida la logica, le statistiche e il presidente.

Eppure, ci sono diversi indizi che accompagnano questa tesi:

a) Ballardini ha rescisso il contratto, escludendo anche sulla carta (come se fosse necessario) qualsiasi possibilità di ritorno in corsa;

b) l'ora di un Iachini-bis è passata al termine di Verona-Palermo, dopo le parole di Sorrentino, quando è stato chiaro che il 'No, grazie' del mister a Zamparini era definitivo e non provvisorio, ed è un fatto, questo, che trova conferma nel criterio adottato dal presidente per il mercato di riparazione, distante se non opposto alle richieste di Iachini;

c) l'arrivo di Schelotto e il contestuale annuncio delle nuove strategie societarie – eventi che sembrerebbero in qualche modo legati – offrono la suggestione, o quantomeno la fondata speranza di un progetto vero, che miri alla rinascita (che sia d'interesse o meno) del Palermo calcio post-Zamparini.

Non è escluso, ma diventa improbabile un esonero del coach argentino. Che il Palermo retroceda o che abbia un'insperata ripresa, dovrà essere il nuovo tecnico a tenere ben salde le redini. Perché la scommessa è tutta di Zamparini e, nell'oblio in cui ormai galleggia la squadra, è difficile credere che voglia rinnegarsi a tal punto.

Sappiamo che la panchina rosanero era già riservata a Schelotto, ma per la prossima stagione, probabilmente sotto un rinnovato assetto dirigenziale.

Ma per cause di forza maggiore (se stesso), il presidente ha dovuto anticipare la nascita del nuovo corso.

Per questo quello di Ballardini deve essere l'ultimo esonero di questa stagione: perché rispedire Schelotto in Argentina per qualche brutta partita significa smentire un progetto che non è ancora iniziato.

Ora Zamparini può scegliere se lasciare in eredità l'ennesimo record negativo, oppure mettersi all'opera per concedere al Palermo che verrà delle radici salde.