Manuel Gerolin oggi è il direttore sportivo del Palermo, ma ieri è stato osservatore e capo degli osservatori del Sudamerica per l'Udinese. Quindi chi meglio di lui può commentare questo mercato italiano che guarda ai giovani.
Quindi non a caso il Corriere dello Sport ha pubblicato oggi una sua intervista su questo argomento. Sul perché vi sia questa tendenza oggi nel nostro mercato, spiega che l'investimento sui giovani ha un doppio vantaggio: garantisce longevità sportiva in campo, e inoltre permette consistenti risparmi sugli ingaggi. Ovviamente a patto che non si punti su giovani ormai affermati.
Gli vengono elencati le sue scoperte, quel fior fiore di giocatori che ha portato in Italia, e cioè Jorgensen, Pizarro, Muntari, Cristian Zapata Alexis Sanchez ed anche Felipe, un tagazzino pescato in Amazzonia, che aveva un ruolo simile a quello del Romagnoli della Roma che sta infiammando questo mercato estivo.
Quindi gli viene chiesto se il modello Udinese sia quello che sta portando a Palermo. «Certo - risponde -, è il mio modello, ma lo è anche da qualche anno per il Palermo di Zamparni. Prima di Dybala ci sono stati Pastore e Cavani: nulla avviene per caso». E infine, a proposito di Andrea Belotti, che attualmente è al centro di un pressante corteggiamento del Torino, e non solo, dice: «Belotti è giovane ed è un nostro capitale. Vogliamo resistere perchè puntiamo su di lui e per noi è una risorsa importantissima: ma nessuno ha la sfera di cristallo». (p.m.)