Genoa caduta libera. Felipe Melo monello

Genoa caduta libera. Felipe Melo monello

Pagelle della diciassettesima giornata.

10 a Marco Giampaolo e al suo Empoli, che sconfiggendo il Bologna consolida la sua posizione nella parte sinistra della classifica. A inizio stagione era quotato come uno dei primi allenatori ad essere esonerato, ma la sua squadra gioca benissimo.

9 alle inseguitrici Napoli, Fiorentina e Juventus, che accorciano il gap sull'Inter.
8 alla Lazio, perché, in un momento di forte crisi riesce a espugnare "San Siro", fermando a sorpresa la corsa di un'Inter che sembrava lanciatissima.
7 all'Udinese che battendo il Torino fuori casa nonostante un secondo tempo giocato per buona parte in inferiorità numerica, conquista tre punti importanti che le consentono di allontanarsi dalla zona calda della classifica.
6 alla Roma, che torna al successo battendo un sempre più pericolante Genoa. Parlare di rinascita è prematuro, le premesse sono comunque incoraggianti.
5 a Torino e Sassuolo, che sprecano, in attesa del recupero che le vedrà contro, due opportunità importanti per portarsi a ridosso dell'alta classifica, i primi perdendo quasi senza appello contro l'Udinese, i secondi pareggiando contro il derelitto Hellas Verona.
4 all'Inter, che rispetto alle precedenti sconfitte contro la Fiorentina, in una partita nata storta, e contro il Napoli, in cui ha pagato dazio alla sfortuna, ha decisamente poche attenuanti.
3 a Leonardo Bonucci che, autogol a parte, conferma di essere in decisa involuzione rispetto alla stagione scorsa, in cui sembrava maturato e in cui era stato per rendimento uno dei miglior centrali d'Europa.
2 al Genoa, che per quanto chiamato ad un impegno non facile, ha risposto con l'ennesima prestazione imbarazzante. Che il "Grifone" rispetto alla grande stagione dell'anno scorso si sarebbe ridimensionato era abbastanza prevedibile, ma l'involuzione è fin troppo netta.

1 a Michael Fabbri, che, senza nulla togliere ai meriti della Sampdoria e senza voler concedere troppi alibi ad un Palermo non brillantissimo, non punisce sullo 0-0 il fallo netto di Cassani su Gilardino, pronto a battere in porta. Un errore grave a cui ha seguito una direzione di gara tutt'altro che impeccabile.
0 (in condotta) a Felipe Melo. Il mediano dell'Inter prima compromette la partita della sua squadra con un fallo ingenuo su Milinkovic-Savic che costa il rigore decisivo, e poi la sua con un'entrata da denuncia penale su Biglia.