Fallimento Palermo: anomalie della Procura sul bilancio

I periti hanno evidenziato degli errori sulla perizia della Procura

Fallimento Palermo: anomalie della Procura sul bilancio

In attesa della ripartenza del campionato di Serie B, il Palermo attende novità sul fronte giudiziario con la perizia terza in corso, che dovrebbe concludersi nel mese di febbraio. Ma secondo quanto riporta Riccardo Arena sul Giornale di Sicilia, sono emerse delle "anomalie numeriche" nella consulenza che l'esperto Alessandro Colaci ha redatto per i pm. Si tratterebbe di un punto a favore per il Palermo, se questo errore nelle indagini della Procura venisse confermato anche dal Giudice. 

 

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In sostanza, l'anomalia sarebbe sul patrimonio del Palermo, due errori materiali (un milione 290 che diventa un milione 920, un milione che diventa due milioni) che hanno sballato i conti relativi al patrimonio netto della società al 30 giugno 2015. Patrimonio che, Colaci, aveva annotato di essere inferiore di 9.937.664 euro rispetto a quello riportato in bilancio, pari a 10.966.847; in quersto modo il patrimonio del Palermo, secondo i pm, sarebbe stato di soli 135.712 euro. Nell'istanza fallimentare, secondo i pm Andrea Fusco e Francesca Dessi, il cda avrebbe dovuto convocare l'assemblea dei soci per deliberare una riduzione del capitale, caso previsto nel codice civile, quando si verifica una perdita di oltre un terzo del capitale. 

 

I periti Saverio Mancinelli di Pescara, Aneglo Paletta di Bologna e Daniele Santoro di Palermo hanno osservato che i conti erano materialmente sbagliati e che la società non era in obbligo di convocare un'assemblea. Niente di decisivo, però, visto che il pool guidato dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca ha evidenziato un debito di oltre 70 milioni. L'errore, perciò, non implica una definizione sulla perizia o sull'eventuale rigetto dell'istanza fallimentare.