Evitare un'altra Frosinone

Di Peppe Musso

 

Ieri, allo stadio Renzo Barbera, il Palermo ha battuto l'Avellino e ci ha regalato una domenica dolcissima, ma purtroppo questo meccanismo sadico dei playoff di serie C non permette di gioire a lungo: ad ogni metro c'è un nuovo ostacolo da superare.

 

Ostacolo che adesso si chiama (o meglio, si richiama) Avellino, una squadra ferita mortalmente dalla battaglia persa al Barbera, in cui nessuna delle due compagini ha arretrato di un centimetro fino all'ultimo minuto.

 

L'equilibrio si è rotto solo grazie ad un calcio di rigore generoso ma assolutamente legittimo da regolamento. Da lì in poi si è capito quanto sarà dura al ritorno: gli irpini hanno impostato la partita sull'agonismo sin da subito, ma a fine match hanno perso totalmente la testa. Preludio di ciò che troveremo mercoledì.

 

Ci siamo già passati: indimenticabile l'ambiente ostile che i rosa trovarono tre anni fa a Frosinone, un clima che indirizzò la partita anche per la troppa arrendevolezza degli uomini di Stellone.


Posto che in quella gara successero cose ben al di là del consentito, dobbiamo aspettarci un avversario con il sangue agli occhi, che cercherà in ogni modo di ribaltare il risultato che lo vede attualmente fuori. 

 

C'è solo un modo per uscirne indenni: la banda di Filippi deve andare in Campania armata delle "peggiori intenzioni sportive", pronta a tutto e a tutti, perché sarà una guerra.
 E le guerre si vincono combattendo.