Dopo Palermo-Torino è iniziato il processo a De Zerbi

Molte scelte dell'allenatore non sono condivise dalla tifoseria, ma occorre lasciarlo lavorare in serenità

Tutto sommato la partita numero mille è stata come una iattura per l'ambiente rosanero. I tre punti se li è portati via l'avversario, lasciando il Palermo in una posizione in classifica che di partita in partita diventa sempre più scomoda, e, come se non bastasse, ha messo in discussione ufficialmente nei media  l'operato di De Zerbi. Fino a lunedì c'era stato qualche isolato mugugno, qualche incomprensione come l'utilizzo di Balogh invece che Nestorovsky contro la Juve, ma la sensazione era che la strada intrapresa era quella giusta. Invece il capitombolo rimediato contro il Torino, con i tifosi feriti nell'orgoglio per quanto visto in campo, ha dato il via ad un vero e proprio processo mediatico, riscontrabile andando a leggere i muri dedicati, ascoltando in tv le trasmissioni locali del giorno dopo, la stessa stampa cittadina: dovunque emergono gli interrogativi che si pongono i sostenitori rosanero su molte scelte dell'allenatore. Si chiedono perchè abbia lasciato fuori Cionek e Golganiga, mettendo al loro posto,  senza una valida e logica motivazione,  Vitiello ed Andelkovic, visibilmente inadeguati a fronteggiare le folate degli attaccanti granata. Molti sono certi che Cionek sarebbe stato molto più adeguato di Vitiello a contenere Liajic, e, ancora, come non abbia previsto che con l'assenza di Gazzi, sarebbe stato sbagliato mettere in campo Bruno Enrique e Chochev che non sono indicati a sostenere il ruolo d'interditori come invece lo esegue l'ex centrocampista del Torino, e di conseguenza  non avrebbero potuto effettuare l'indispensabile filtro per la difesa. Altro ritornello ricorrente è quello della sostituzione dell'infortunato Bentivegna con Hiljemark, per poi rinnegarla dopo soli 25 minuti. Si chiedono se non era meglio mettere subito in campo Quaison, sfruttando le sue doti di contropiedista. Molti tifosi poi sono sicuri che il diktat dell'allenatore di evitare assolutamente lanci lunghi, e sostituirli ad ogni costo con un complesso e pericolosissimo tiki-taka effettuato ai margini dell'area di rigore, prima a poi provocherà danni. Se è andato bene la prima volta contro il Crotone, si è poi visto  che non sempre è possibile metterlo in atto, anche perchè gli avversari, che ci ci hanno "preso le misure", pare che non aspettino altro che aggredire la difesa con un asfissiante  pressing altissimo, quasi a ridosso di Posavec. De Zerbi è accusato, insomma, di volere fare il fenomeno, di volere stupire, e di non sapersi adeguare alla realtà che ha a disposizione, oltre che  a quella delle squadre che di volta in volta deve affrontare. Certo, non si può negare che qualche errore c'è stato, ma la speranza è che si lasci al tecnico la serenità per potere andare avanti, e non dare a Zamparini l'incentivo e l'alibi per potere pensare alle sue solite "soluzioni". Quindi è indispensabile sostenere De Zerbi, perchè è impossibile che fino a qualche giorno fa l'ex Foggia  era definito quasi un genio, ed adesso sia di colpo diventato incompetente. Diamogli quindi la possibilità di fare il suo lavoro senza metterlo in continuazione sulla graticola. I giocatori lo hanno accettato e lo seguono. Certamente, ora che li ha visti tutti,  saprà  trovare negli uomini che ha a disposizioni le soluzioni più idonee, perlomeno fino a gennaio. Qualsiasi altra soluzione sarebbe pericolosa e dannosa per il proseguimento del campionato.