Dionisi: "È il momento di vincere. Ci sono e ci credo in questa squadra"

Alessio Dionisi, l'allenatore del Palermo, ha presentato la sfida di domenica 23 febbraio in casa del Cosenza - ore 15, stadio "San Vito - Gigi Marulla". Nonostante il momento delicato e una classifica a dir poco preoccupante, il mister crede fortemente nell'obiettivo stagionale. Queste le sue parole:
NECESSITÀ DI VITTORIA
La settimana deve procedere come sempre. Sappiamo che mancano le vittorie, non è l’inizio del 2025 che avremmo voluto, avendo vinto solo due delle sei partite giocate quest’anno. Ora è il momento di vincere, non c’è altro da dire. Le partite si preparano, ma non conta solo la tattica e la tecnica: servono motivazioni e volontà. A volte non siamo stati all’altezza dell’avversario sotto questo aspetto, ma dobbiamo pareggiare la loro determinazione. Abbiamo delle defezioni, soprattutto in difesa, tra squalifiche e infortuni, ma non possiamo nasconderci dietro a questo. Abbiamo qualità e caratteristiche per sopperire a ogni assenza. La squadra mi sta piacendo in settimana e deve lavorare per trasferire in partita ciò che mostra negli allenamenti.
ERRORI DIFENSIVI E GESTIONE DELLE PARTITE
Non penso che la squadra non mi ascolti. Alcune cose non dipendono da me, ma ne sono responsabile. Se difendiamo bene per 10 uomini e poi caliamo di attenzione in 30 secondi, subendo un gol che cambia la partita, dobbiamo lavorare per evitarlo. Contro il Mantova, nella totalità della gara, ho visto aspetti positivi. È vero che abbiamo sbagliato nella reazione al gol subito, commettendo altri errori di seguito, e questo va migliorato. Tuttavia, non posso cambiare il mio giudizio su una prestazione per un blackout di 40 secondi o un’espulsione che ha condizionato il risultato finale. Dobbiamo crescere e affrontare meglio i momenti difficili. La sfida di dopodomani sarà simile a quelle contro Carrarese e Cittadella: squadre che mettono grande intensità e volontà, su campi difficili. Dovremo pareggiare la loro determinazione senza perdere la nostra identità.
OBIETTIVO PUNTI PER I PLAYOFF
Mancano le vittorie: nelle ultime sei partite ne abbiamo vinte solo due e non vinciamo da quattro gare. Dobbiamo migliorare, ma abbiamo le qualità per farlo. Sono arrivati giocatori importanti che stanno dando il loro contributo. Gio e Audero hanno giocato due partite, Magnani tre, e spero che possano dare continuità con l’aiuto dei compagni. Abbiamo le caratteristiche per raggiungere l’obiettivo dei 50 punti e dobbiamo farlo.
MODULO E POSSIBILI CAMBI
Nicolau non ce la farà. Valuteremo domani nella rifinitura come prepararci difensivamente. Abbiamo delle opzioni, sia senza cambiare modulo sia adattando qualche giocatore in una posizione diversa. Abbiamo elementi duttili e possiamo sfruttarli al meglio. Non escludo la possibilità di cambiare sistema di gioco.
RAPPORTI CON LA SOCIETÀ
Il momento non è positivo, ma era peggio dopo la partita di Cittadella. Mancano sempre meno partite e siamo noni, vogliamo salire sopra l’ottavo posto e siamo in ritardo. Dai vertici di Manchester sono sempre arrivati messaggi positivi, e il gruppo lavora con questa mentalità. In settimana abbiamo analizzato gli errori e dobbiamo essere consapevoli della situazione.
SUL GIUDIZIO E I RISULTATI
Normale che si faccia, non è che lo facciamo solo noi, lo fanno tutti. Però sappiamo che – ripeto – il giudizio è giusto che vada sulla scia dei risultati. Noi dobbiamo migliorare le prestazioni per ottenere risultati, dobbiamo migliorare nei dettagli e sbagliare meno. Non dico non sbagliare mai, ma sbagliare meno. La partita col Pisa, che abbiamo perso, è stata una gara in cui il nostro portiere non ha fatto una parata. A livello difensivo, un portiere che non fa neanche una parata vuol dire che gli avversari tirano quasi mai. Che devo dire alla squadra? Abbiamo preso due gol, quindi dobbiamo essere costruttivi. Non soddisfatti, certo, ma dobbiamo capire dove sbagliamo. Gli errori potranno sempre capitare, ma è più importante riuscire a superarli piuttosto che non sbagliare mai.
ESAME DI COSCIENZA E VALUTAZIONI PERSONALI
A prescindere, non è il momento opportuno per parlare di questo. Però, ovviamente, da allenatore mi pongo delle domande e faccio le mie valutazioni, non solo in base ai risultati. Se guardo alle ultime sei partite, alcune in cui abbiamo espresso il miglior calcio non le abbiamo neanche pareggiate, mentre le due che abbiamo vinto sono quelle in cui, a livello qualitativo, mi sono piaciute di meno. Di cosa stiamo parlando allora? Io devo fare valutazioni a prescindere dal giudizio esterno. Per certi aspetti devo scorporare il risultato dalla prestazione, per altri devo fregarmene della prestazione e guardare solo il risultato.
LA RISPOSTA ALLE DIFFICOLTÀ E LA PERFORMANCE DELLA SQUADRA
Io vorrei che la squadra si riconoscesse sempre in quello che fa. Tante volte lo ha fatto, senza però ottenere quello che meritava. Vorrei che rispondesse presente alle difficoltà. Questo è ciò che dobbiamo migliorare, con i giocatori che abbiamo, con chi ha già vissuto queste difficoltà e con chi è arrivato di recente.
RIFLESSIONI SUL LAVORO FATTO E SUL POTENZIALE DELLA SQUADRA
Se mi chiedi se ad oggi rifarei quello che ho fatto, sì, perché quando l'ho fatto l'ho pensato. Mi ritengo una persona che media sempre tra quello che deve, si può e si potrebbe fare. Questa squadra ha più punti nelle corde. Ha nel valore della rosa un potenziale maggiore. Sì, quindi sicuramente sono stati fatti degli errori, si fanno e si faranno.
CARATTERE E AMBIENTE DI LAVORO
Sì, ho il carattere per andare avanti. Cerco sempre di trasmetterlo alla squadra. In vista della prossima partita, siamo consapevoli che affrontiamo una squadra che darà tutto, soprattutto in un campo difficile come quello di domenica scorsa.
CARATTERE, ENERGIA MENTALE E ANSIA
Servirà carattere, servirà energia mentale, e magari questa squadra non sempre è riuscita a manifestarlo. Ma sinceramente, non mi piace fare pubblicità a me stesso. Ognuno è com'è, e bisogna riconoscere quando le cose all'esterno sembrano diverse o vadano meno bene. Non credo di essere presuntuoso, ma sono abbastanza sicuro di me. Non voglio trasmettere ansia alla squadra, e spero di non averlo mai fatto in nessuna delle squadre che ho allenato. L'ansia non ti porta vantaggio, non ti fa essere produttivo e non ti fa essere equilibrato in campo. Noi dobbiamo esserlo, come lo siamo stati in alcuni momenti positivi, ad esempio nell'ultima partita quando abbiamo gestito la partita in inferiorità. Lo siamo stati meno quando, se lo fossimo stati, non avremmo giocato l'ultima parte della partita in inferiorità. Queste esperienze devono servire per essere migliori: per la squadra, per i giocatori, per i dirigenti e per me stesso. Quindi, spero di poter migliorare ogni giorno.
AFFRONTARE LA SITUAZIONE ATTUALE E IL PESSIMISMO
Tutto è relativo. La situazione potrebbe sembrare compromessa, ma io non voglio guardarla in modo negativo. Non rispondo più sul pessimismo. Si parla sempre dei problemi, di quello che non funziona, ma forse non avete capito che così non funzionerà mai niente. Le cose non andranno bene se continuate a pensare solo a quello che non va. Non so come siete abituati nella vostra vita, ma non c'è mai un bicchiere pieno: o lo vedi mezzo pieno o mezzo vuoto. Io sonoabituato a vederlo mezzo pieno, consapevole che dipende anche da come lo vedono gli altri, perché a volte gli altri sono più bravi di te, fanno meglio di te o hanno situazioni migliori. Se vogliamo continuare a vedere il bicchiere mezzo vuoto, va bene, ma io sono convinto che possiamo fare meglio. Non mi interessa quello che succederà domani, io credo in questa squadra. Non dobbiamo guardare indietro e non dobbiamo avere ansia, altrimenti continuiamo a trasmetterla. Se le cose non stanno funzionando bene, lavoriamo per farle funzionare meglio.
CONSIGLI PER MIGLIORARE E AFFRONTARE LA SITUAZIONE
Sì, conosco la matematica e sono consapevole della classifica. Siamo a meno due dal Cesena, che è la squadra davanti a noi. Abbiamo preso otto gol nelle ultime sei partite, ne abbiamo fatti nove. Volevamo giocatori per migliorare il nostro potenziale offensivo, sono arrivati, ma possiamo migliorare anche a livello difensivo, e dobbiamo farlo. Dobbiamo essere costruttivi, capire dove stiamo sbagliando, essere consapevoli che possiamo migliorare e credere in quello che facciamo. Dobbiamo lavorare per la prossima partita. Dove possiamo migliorare? Nell'atteggiamento. Perché nelle partite precedenti, in situazioni simili, il nostro atteggiamento non è stato superficiale, ma se non saremo pronti a lottare sulle seconde palle, se non saremo pronti a fare una partita "sporca", se non saremo pronti a essere presenti nella difficoltà, allora sì che parleremo dopo la partita di una striscia ancora più negativa. E io non voglio questo. Voglio parlare in maniera positiva. È sempre facile essere pessimisti, ma non riuscirete a farmi diventare pessimista. Non voglio piangere e non voglio cercare alibi.
RISPOSTA SULL'OTTIMISMO E L'ATTEGGIAMENTO
Mi aspetto quello che vorrei è che la squadra faccia quello che ha fatto nell'ultima partita, cioè quello che abbiamo provato in settimana. Poi dentro a quello c'è anche qualcosa che non avremmo dovuto, ma ne sono comunque sempre responsabile. Però se la squadra difende bene nove volte e due male, però siamo anche quelli che abbiamo difeso bene nove volte, cioè non è che lo fanno da soli. Difendono male perché l'abbiamo provato insieme. Ovviamente dovremmo essere più squadra di quello che siamo stati. Come ho detto in altre partite, non è stato sbagliato l'atteggiamento, ma al tempo stesso ci piace più la partita pulita. Non sappiamo che partita sarà; potrebbe essere una partita sporca. A Spezia lo è stata e ci siamo adeguati a quella partita, ma non è andata bene quanto avremmo voluto. Non è andata bene come avremmo meritato sul campo, anche per demerito nostro. Però dovremmo essere pronti alla partita che vorremmo fare, ma che potrebbe non essere quella che c'è da fare, perché poi ci sono momenti in cui, come dicevi tu, ci sono gli avversari. C'è una squadra che in casa è diversa dalla squadra fuori casa, cioè il Cosenza che su campo ha realizzato 25 punti, non i 21 che ha nella classifica. Questo ci ha già messo in difficoltà all'andata, fermo restando che avremmo meritato di più, ma alla fine è stato un pareggio. Già da lì eravamo usciti scontenti e tra virgolette tutto l'ambiente non lo era. Dobbiamo recuperare già su quella partita lì dove abbiamo ottenuto meno di quello che avremmo voluto. Poi i risultati positivi non bastano in questo momento. Ora, come ho detto, dobbiamo cambiare il trend, lo sappiamo. Però lo dico, poi non succede. Eh, però l'avevo detto. Lo dico anche alla squadra, però non voglio che venga trasferita a loro ansia, ma lo sanno. Così, andando avanti, la nostra media non migliora. Prima mi parlavano di media, in sei partite averne vinte due. Una squadra che vuole arrivare più in alto di dove è, non ci arriva e quindi dobbiamo vincere più partite, alzare la media delle partite vinte.
SULLE RESPONSABILITÀ E LE SCELTE
Le responsabilità ci sono, nel senso che nei risultati è ovvio che ci sono attività al di là dell'allenamento, di quelle che sono le scelte e così via. Non capisco attraverso quello senso, avendo detto, avendo detto io non sono io che faccio gol, non sono io che avito i gol. Mi assumo tutte le responsabilità. Poi, quando mi si fa la domanda su... se ripeto, se contro il Pisa non ci hanno tirato due volte, ma il portiere non ha fatto una parata, vuol dire che la squadra ha performato da certi punti di vista. Poi non abbiamo vinto. Anzi, abbiamo perso. Però come allenatore cosa posso rimproverare a un giocatore se poi c'è anche nella prestazione un errore individuale? Cosa posso fare, lo frusto, lo fucilo? Poi devo anche dire, ragazzi, non ho mai visto una torre far gol o subirlo, perché si dà veramente tanta importanza. A me piace prendere, assumermi la responsabilità ed è giusto che voi mi adiate o comunque mi consideriate responsabile. Però lo sappiamo tutti, non è l'unico responsabile in campo. Non ci va solo l'allenatore. Non li gestisco da solo, ma ci mancherebbe. Gli allenatori sono parte attiva, molto responsabili. Se nella sua interezza c'è una buona prestazione, ma c'è un errore individuale, questo fa parte del gioco.
RESPONSABILITÀ DELL'ALLENATORE E DEI GIOCATORI
I risultati non arrivano o arrivano, ma c'è la mano anche dell'allenatore. Non bisogna mai colpevolizzare un giocatore per una sconfitta, ma è anche vero che alcune volte i giocatori sono molto responsabili di una vittoria. Senza alcuni giocatori, certi risultati non sarebbero mai stati ottenuti. Non ho mai visto un allenatore fare gol o parare, quindi fondamentalmente gli allenatori vincono grazie agli altri, alla squadra che hanno a disposizione. Non sono mai stato uno che si tira indietro dalla responsabilità, né per mettere avanti un giocatore né un dirigente. Mi assumo la mia parte di responsabilità, ma non mi sottraggo a dire che, se il risultato è positivo, è merito della squadra, e anche dell’intero contesto.
IMPORTANZA DEI GOL DA FUORI AREA
I gol dei centrocampisti, come quelli di Ranocchia e Verre, possono essere determinanti, soprattutto in partite delicate contro squadre che tendono a chiudersi in difesa. Abbiamo visto che in alcune occasioni abbiamo tirato da fuori area, anche se solitamente è una conseguenza di un'azione che non potevamo più continuare. Comunque, è importante che anche i giocatori offensivi non si limitino solo agli attaccanti. Dobbiamo metterli nelle condizioni di calciare in porta. Domenica sarà difficile farlo, perché la squadra che affronteremo è molto aggressiva, ma dovremo essere bravi a sfruttare le opportunità che ci si presenteranno, anche da fuori area, senza forzare. È la qualità dei singoli che fa la differenza in queste situazioni, e noi dobbiamo continuare a creare le giuste condizioni affinché i giocatori possano esprimere le loro caratteristiche. Il tiro da fuori, che abbiamo usato troppo poco in stagione, può essere un'arma utile, speriamo che questo possa essere un momento positivo per continuare su questa strada.
INDICAZIONI DELL'ALLENATORE PER IL TIRO DA FUORI AREA
L'allenatore può influenzare le scelte, ad esempio suggerendo ai giocatori di tirare di più, soprattutto quando in passato la squadra è stata troppo leziosa, cercando troppo il ricamo invece di calciare da fuori. Un'indicazione positiva che un allenatore può dare è proprio quella di provare più tiri, anche da fuori area. È una cosa su cui l’allenatore può incidere, cercando di migliorare la mentalità e la decisione dei giocatori in questi frangenti.