A Maurizio Zamparini quel Palermo-Udinese del 27 febbraio 2011 non è mai andato giù. La partita finì 0-7, e il Palermo, benchè alla fine sostenuto dai suoi tifosi, uscì umiliato dal Barbera. E quella partita significò anche l'addio di Delio Rossi alla panchina rosa.
Certo, c'era stato anche un 1-5 nel campionato 2004/05, oltre alla sconfitta che ha sancito la retrocessione matematica dei rosa in serie B, ma quello 0-7 pesava di più al patron rosanero, che per quattro anni ha atteso il momento di potere rendere al suo omologo bianconero pan per focaccia.
Non corre buon sangue fra Pozzo e Zamparini. C'è di mezzo anche un tentativo remoto del friulano (ben prima dell'acquisto del Palermo) di prendersi l'Udinese, che il presidente bianconero non aveva gradito. Questo oltre alle normali questioni di campanilismo e le scaramucce di campionato e di calciomercato.
Ma ieri finalmente Zamparini si è preso la rivincita che attendeva da tempo: non è stato uno 0-7, ma la superiorità dei rosa nero è stata schiacciante, certamente quanto quella dei bianconeri al Barbera in quella sciagurata partita. E quindi per il presidente rosanero questa vittoria va ben oltre il valore dei tre punti. Ma lui, che a volte è molto loquace, in questa occasione, quando è stato intervistato da LiveSicilia Sport, è stato telegrafico e si è limitato ad un: «Siamo soddisfatti tutti per questo risultato, siamo contenti per la vittoria ottenuta al "Friuli"».
E poi ha aggiunto: «“Sono contento soprattutto perché ne abbiamo perse tante e vincere ad Udine è stato importantissimo per noi in questo momento del campionato».
Ma certamente in cuor suo gongolava, felice che questa volta a far festa non è stato l'"antipatico" Pozzo, ma lui, con tutta la sua squadra.
Pippo Maniscalco