Assocalciatori: «Scelta del Governo discriminatoria»

Assocalciatori: «Scelta del Governo discriminatoria»

L'AIC non ci sta. Nella serata di ieri l'Assocalciatori ha pubblicato un duro comunicato, rivolto alle norme riservate alla ripresa dello sport previste nel nuovo DPCM del Governo per l'inizio della "fase 2" dell'emergenza Coronavirus. Il bersaglio è il divieto per i calciatori di poter fare preparazione individuale nei centri sportivi, decisione ritenuta "discriminatoria" e lesiva di quel percorso di riatletizzazione necessario per poter in futuro riprendere a giocare.


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Di seguito il comunicato dell'AIC: 

 

"L'Assocalciatori manifesta le proprie perplessità, nonché la sorpresa, in merito alla decisione del Governo sulla modalità di ripartenza dello sport italiano. Si ritiene, infatti, discriminatoria, prima ancora che illogica, l’idea di far riprendere l'attività negli impianti sportivi ai tesserati di discipline sportive individuali e non consentire ai calciatori professionisti – così come ad altri atleti tesserati per discipline di squadra – lo svolgimento di allenamenti in forma individuale nei centri sportivi, come peraltro già consentito nel mese di marzo 2020. La norma, inoltre, rischia di produrre un aggravamento e non il contenimento del rischio. Per il lavoratore sportivo la fase di riatletizzazione dopo questo stop obbligato è un passaggio necessario e utile anche ad evitare infortuni e per essere pronti per iniziare il 18 maggio gli allenamenti di gruppo; non v’è che non veda come sia sicuramente più pericoloso fare attività individuale nelle zone cittadine e su superficie inidonee. Rimane l’auspicio di un pronto intervento del Governo utile ad eliminare le evidenti distorsioni che deriveranno dalla applicazione delle norme contenute nel DPCM del 26 aprile u.s.".


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