Come stai, Beppe? Che brutta storia

Mesi stressanti per il tecnico, bersaglio della pressione di Zamparini. La sensazione di essere stato abbandonato.

Come stai, Beppe? Che brutta storia

Come stai, Beppe? Sei sereno? Caricato? Rassegnato? Furioso? La squadra è con te? Sono gli ultimi giorni d'agonia? E' l'inizio della riscossa a furor di popolo?
Come stai? Immagino la risposta: come starebbe qualsiasi lavoratore che negli ultimi cinquanta giorni ha letto su giornali e siti, o ascoltato in tv, alcune riflessioni del suo datore di lavoro. “Non è più lui... La preparazione atletica è stata fatta male... la fase difensiva non è organizzata bene... il modulo non è quello giusto... L'avrei preso a calci nel culo... deve vergognarsi... siamo una tragedia... siamo da retrocessione”. Il lavoratore, in questo caso, è l'allenatore del Palermo; il datore di lavoro, che lo paga 70mila euro al mese, è il presidente del Palermo: che brutta e strana situazione.
Come stai, Beppe? Immagino male. Perché sei vicino alla zona retrocessione, perché hai perso molte partite e perché la squadra sembra sgonfia, vuota, priva, stanca e confusa ed è la tua squadra (anche se poi va detto che così com'è l'ha voluta il presidente). A proposito, Beppe: ma è ancora la tua squadra? E' con te? Ti senti un uomo abbandonato?
Come stai, Beppe? E' meglio che non te lo chiedo? Va bene.

Iachini con Giampaolo e Accardi, tecnico e team manager dell'Empoli (foto Pasquale Ponente).