Abolire gli esperimenti: identità cercasi

Abolire gli esperimenti: identità cercasi


Prendere o lasciare. I punti, che adesso pesano come macigni giornata dopo giornata, con la classifica che prima era corta e la stagione ancora lunga, ed ora si sono scambiati l’abito: i piani alti sono sempre più alti e i giorni che separano dalla fine della reg/

    /ar season sempre di meno.


    Prendere i punti o lasciare gli obiettivi. Quale sia l’orizzonte del Palermo di Silvio Baldini è ormai facile intuirlo, dato che il primo posto, nonostante i non rari passi falsi del Bari, è ormai una chimera. Allora la seconda piazza, che per tutto il girone d’andata è stata lì ad un passo e adesso comincia lentamente ad allontanarsi con l’aggravante di una competizione feroce che vede tanti leoni s/

      /la stessa preda.
      The Rumble in the Jungle: suona un po’ così, come quell’incontro, anzi L’incontro tra Big George e The Greatest. Senza esclusione di colpi. Ad inizio stagione si prestava massima attenzione al rendimento del Bari. E intanto le altre stavano preparandosi alla volata: Francavilla, Monopoli, Avellino, Catanzaro, Turris. E poi il Palermo. Il ring al momento le contiene tutte, ma il rischio, se non la probabilità di vedersi buttati fuori, oltre le corde, è lì ad un passo.


      Allo scopo servono tanti accorgimenti, qualche scelta difficile e magari impopolare dentro lo spogliatoio, un lavoro profondo di chi è arrivato a curare la mente per aiutare i piedi, e /

        /tima non /
          /tima, finalmente, una identità: da un anno e mezzo questo Palermo sembra una cavia da laboratorio, oggetto di continui esperimenti tattici, di formazione, a volte persino di comunicazione pubblica. E il ris/
            /tato è che nessuno oggi sarebbe in grado di elencare un 11 rosanero tipo. Semplicemente perché non esiste, o meglio non si è trovato.
            Ma alla fine della giostra di cause e conseguenze, errori e responsabilità, resta soltanto quella form/
              /a: prendere i punti, o lasciare gli obiettivi. È certo che Baldini e i suoi vogliano con forza la prima opzione. Il grande dubbio è se ne siano in grado.