A Claudio quel che è di Claudio

A Claudio quel che è di Claudio

"Claudio è un ragazzo dalla grande cultura calcistica, molto intelligente e che ha valore". Eugenio Corini, ormai due anni fa, presentava così l'ultimo acquisto della campagna estiva rosanero, Claudio Gomes, la prima (e quasi unica) operazione di mercato direttamente connessa al Manchester City. Non ci mise molto il giovane centrocampista classe 2000 a inserirsi nei meccanismi della squadra neopromossa in Serie B, e tempo poche settimane divenne un titolare inamovibile, senza di fatto perdere mai il posto nel corso di quella stagione e della successiva.

In un Palermo che ha faticato non poco a mettere i propri calciatori, soprattutto i giovani, nelle giuste condizioni per crescere con continuità, Gomes è probabilmente il "prodotto" calcistico più costante e meglio evoluto dell'era City Group. Pur costretto a lungo a svolgere un ruolo di impostazione che poco gli compete, per caratteristiche , ha saputo fare tesoro della propria esperienza italiana, mostrando un notevole sviluppo, soprattutto tattico, e una personalità che non a caso gli ha permesso di conservare un posto di assoluta rilevanza nel centrocampo rosanero. L'ottimo controllo di palla, il senso della posizione sempre solido, la resistenza fisica, le capacità di interdizione, sono tra le qualità che contraddistinguono un giocatore pressoché completo, al quale, certo, mancano ancora coraggio e precisione nella conclusione, ma che in mezzo al campo riesce a fare la differenza, sfoderando talvolta qualche imbucata di qualità per l'inserimento dei compagni.

Contro il Brescia, nel secondo tempo, è stato risucchiato dal crollo generale della prestazione della squadra, ma nel primo tempo è stato la stella polare del gioco del Palermo, impostando l'azione quasi in posizione di centrale difensivo, dettando tempi e posizionamenti, aggiungendo anche il suo solito lavoro di pressione nella fase di non possesso. Una prova di grande spessore tattico, tecnico e caratteriale, fondamentale alla squadra per eccellere nella prima fase di gioco, ma non adeguatamente supportata da chi, in avanti, avrebbe dovuto mostrare più coraggio e qualità. Perché ogni calciatore deve essere valutato per i compiti per i quali viene impiegato, senza pretendere che possa illuminare in assoluta solitudine un cielo notturno dove altri astri si accendono a intermittenza. Claudio Gomes va apprezzato per il lavoro di rottura, equilibrio e gestione del pallone che svolge sempre egregiamente, e nel centrocampo rosanero potrà essere un fattore determinante, destinato ad accrescere il proprio valore e la propria incisività, quando il meccanismo inizierà a funzionare a dovere.

Con l'arrivo di Blin, si pensava che il periodo da titolare fisso di Gomes fosse terminato, in favore di un trio composto dall'ex Lecce, Segre e Ranocchia, ma l'infortunio prolungato del Dottore ha rimesso tutto in discussione. In questo momento pensare ad un'esclusione del francese sembra difficile, ma Dionisi dovrà essere abile a gestire delle risorse che, almeno in quel reparto, sono ottime e abbondanti. Sarà interessante considerare anche la compatibilità con lo stesso Blin, per scegliere magari una strategia più offensiva, con Segre e Ranocchia insieme dal primo minuto. Problemi che ogni allenatore vorrebbe avere, e che, si spera, potranno riguardare anche difesa e attacco, quando l'organico del Palermo sarà definitivamente completato alla fine del mese.