Rateizzazione e Alyssa: i motivi della rottura tra MZ e Follieri

Non ci sarebbe alcun ostruzionismo da parte di Maurizio Zamparini alla base della rottura, improvvisa e inaspettata, con Raffaello Follieri, che questa mattina ha comunicato il ritiro immediato dalle trattative per l’acquisizione del Palermo Calcio.
Rottura che, a giudicare dai toni aspri della nota diramata dalla Follieri Capital Limited, sembra ormai insanabile. Eppure, un piccolissimo spiraglio da cui trapela un’ultima flebile speranza sarebbe tuttora aperto.
Il pomo della discordia tra Zamparini e Follieri non sarebbe affatto l’indisponibilità della proprietà rosanero a fornire tutti i documenti utili alla due diligence condotta dai collaboratori della famiglia Follieri: la fase di trattativa sulla reale valutazione del Palermo, infatti, non si è ancora conclusa. O meglio, si è riaperta. Per quale motivo? Perché l’intesa sarebbe stata raggiunta su tutto, tranne che sul credito che il Palermo Calcio vanta nei confronti di Alyssa per la compravendita del marchio rosanero e sui tempi di pagamento.
Com’è noto, il patron Zamparini, tramite la Gasda (la holding di famiglia) ha rilasciato, a fine dicembre 2017, una fideiussione a garanzia dell’intera cifra, pari a 40 milioni, da saldare in due tranche, una entro il 30 maggio 2018, l’altra entro il 30 giugno 2019.
La prima quota, pari a 17,2 milioni di euro, è stata regolarmente versata, come comunicato dall’allora presidente Giovanni Giammarva lo scorso 3 luglio: l’ex numero uno rosanero annunciava altresì la disposizione di un fondo rischi a tutela del credito, pari a 5 milioni, e di un ulteriore fondo, di 2 milioni, a tutela del rischio dell’eventuale mancato utilizzo del credito per imposte anticipate.
Alla fine del mese di giugno, dunque, il credito vantato dal Palermo verso Alyssa si è più che dimezzato.
Resta la seconda tranche, da saldare entro il 30 giugno 2019, la quale, tenendo in considerazione anche i suddetti fondi appostati, si quantifica in 15,8 milioni di euro.
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Su questo punto al tavolo delle trattative si sono sviluppati i contatti tra Zamparini e Follieri negli ultimi giorni. Ovvero: non si è ancora arrivati alla quantificazione reale dell’indebitamento del Palermo Calcio.
Elemento indispensabile per concludere l’affare, “inghippo” che, tra l’altro, frenò anche la trattativa con Paul Baccaglini, fino alla rottura definitiva di ogni rapporto.
Non solo: la conditio sine qua non che Follieri avrebbe messo sul tavolo è la rateizzazione del pagamento a Zamparini su un periodo di cinque anni. Vi ricorda qualcosa?
Le parole di Zamparini sulla perdurante, a suo dire, assenza di garanzie hanno fatto il resto: Follieri ha deciso di ritirarsi con effetto immediato per via del trattamento riservatogli dal patron rosanero.
Ma non si può escludere un riavvicinamento nei prossimi giorni. D’altronde, già ad agosto, il 23, Follieri diede un ultimatum di ventiquattro ore a Zamparini. Ma da quel momento sono passati due mesi.
Nel frattempo, è atteso nella giornata di domani, giovedì 25 ottobre, il parere sul bilancio da parte del collegio dei sindaci, propedeutico all’approvazione da parte dell’assemblea dei soci che si riunirà venerdì 26: lo stesso giorno potrebbe essere nominato il nuovo presidente. Antonio Ponte? Non è dato saperlo, dato che dal 30 settembre - quando il finanziere italo-svizzero è stato designato - sono cambiate le carte in tavola.
E le altre cordate? Verrebbe da dire “chi sa, parli”. Ma sembra che, per il momento, sussista scarsità di informazioni.
In attesa della prossima puntata.