La Procura contro il presidente Giammarva
Nuove grane giudiziarie per il Palermo calcio che ora, oltre al patron Maurizio Zamparini, vede coinvolto anche il presidente Giovanni Giammarva.
Secondo quanto riportato nell’edizione odierna del Giornale di Sicilia, i pm ritengono che il presidente faccia parte di un ‘’sistema artificioso di prestanome’’ architettato da Zamparini.
I pm, inoltre, accusano il patron rosanero di non aver mai dato vita ad una nuova gestione societaria e dunque di essere a capo di una “gestione criminale”.
Che ruolo ha dunque Giammarva in questa vicenda? Secondo i pm, il presidente rosanero era a conoscenza di queste ‘’tattiche’’ e ne avrebbe condiviso le finalità. La Procura è inoltre pronta a sostenere come Zamparini abbia approfittato di una fuga di notizie per dimettersi dal Cda prima del processo del 7 maggio, facendo in modo, dunque, di non rendere necessari gli arresti domiciliari.
Al presidente Giammarva era stata inoltre richiesta la sospensione della carica, che avrebbe portato ad un commissariamento del club, e dalla sua professione di commercialista. Per il Gip non sussistono esigenze interdittive, ma ciò risulterebbe un ostacolo per la Covisoc.
Il club, inoltre, viene accusato di una potenziale truffa per una richiesta di finanziamento di 2,5 milioni all’Irfis. Finanziamento che, secondo i pm, si baserebbe su presupposti fasulli e costruiti ad arte. Stessi presupposti fasulli e costruiti ad arte che avrebbero portato il respingimento dell’istanza di fallimento.
Ad essere nel mirino della Procura, la serie di operazioni ritenute sospette di alcune società (Alyssa, Mepal, Gasda) che sarebbero tutte riconducibili a Zamparini o a suoi congiunti, tra cui il figlio. Queste operazioni, secondo l’accusa dei pm, hanno generato utili fittizi per circa 40 milioni che hanno dunque fatto scattare le accuse di falso in bilancio, false comunicazioni e appropriazione indebita.