4 luglio, un anno dopo: l'Independence Day rosanero

4 luglio, un anno dopo: l'Independence Day rosanero

Oggi dall’altra parte dell’Oceano Atlantico si festeggia, o meglio si vorrebbe festeggiare, l'Independence Day, la festa nazionale degli USA, che in questo giorno celebrano la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America, firmata il 4 luglio del 1776.

 

Ora, va da sé, sarebbe già profano mettere tra di loro a paragone eventi storici di tale importanza, figurarsi mischiare la storia dei popoli con il gioco più bello del mondo.

E però, c’è un po’ di Indipendenza anche nel 4 luglio della Palermo calcistica.

Perché esattamente un anno fa, la Covisoc, la Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche, metteva il punto finale, quello definitivo, sulla storia della US Città di Palermo, bocciando la documentazione presentata dal club rosanero per non aver rispettato i criteri finanziari previsti per l'iscrizione al campionato di Serie B 2019/20.

 

Fu scritta così la fine e nello stesso istante l’inizio. Perché non possiamo sapere come sarebbe andata, ma se volessimo immaginarlo sulla scorta delle premesse, allora potremmo dire che quel Palermo si sarebbe trascinato ancora per qualche mese, magari per qualche anno, come un Dead Man Walking, un uomo morto che cammina. E magari, chissà, sarebbero stati guai, ancora, di nuovo, e avvocati, processi, ricorsi. E spalti vuoti e tifosi stanchi di non sentir più parlare di pallone, di dover convivere con la paura che un giorno oppure l’altro potesse arrivare chissà quale notizia calamitosa da chissà quale aula di tribunale.

 

Ma il tempo era scaduto e seppure con il dolore di chi vede svanire l’oggetto del proprio amore, la piazza rosanero si è affrancata da una società che non gli apparteneva più.

Qualche giorno dopo, la Rinascita sarebbe stata realtà, quella che tanti tifosi oltre ogni categoria stanno vivendo, con entusiasmo oppure con malumore, ma con un senso nuovo di nuova Indipendenza.


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