Mirri: «Io ci credo, possiamo andare in Serie B»
Dario Mirri e il sogno chiamato Serie B.
Un sogno che per il presidente rosanero, nonostante l'avvio stentato in campionato, è ancora possibile già da questa stagione. Intervenuto in diretta con il gruppo AmiciRosanero il patron rosanero ha toccato numerose tematiche quali il budget stanziato per la stagione corrente, il capitolo prima punta mancante e il momento nero della squadra di Boscaglia:
«Io alla promozione ci credo anche ora che siamo ultimi, fra otto mesi è facile salire o scendere sul carro del vincitore. Sono convinto che possiamo andare in Serie B. Il dovere l’avevamo l’anno scorso, quest’anno non è così semplice. Si tratta di un campionato complicato e le difficoltà sono enormi, oggi partiamo con un ulteriore handicap ma stiamo costruendo. Il nostro investimento è mantenuto e garantito, abbiamo fatto tutto il necessario poi si può far bene o male».
PUNTA
«Faccio fatica a non rispondere a domande tecniche ma non sono competenze mie. Abbiamo persone predisposte a questo, quando un presidente si mette a discutere su giocatori e allenatori destabilizza. In quanto azionisti io e Tony Di Piazza abbiamo fatto un investimento, abbiamo dato la responsabilità a chi ce l’ha, poi non mi fate dire se altre squadre hanno punte più forti delle nostre. Siamo ultimi in classifica, il giudizio sarebbe troppo facile. La squadra avverte la responsabilità e può diventare positiva se i tifosi cominciano a crederci, qui mi sembra che non ci creda nessuno dal primo giorno. Ad esempio Luperini è arrivato come se non fosse nessuno, accettando questa sfida e tante motivazioni. Si può indovinare e sbagliare, ma nella parte tecnica se mi mettessi a parlare di singoli distruggerei tutto».
SERIE B
«Si è fatta confusione legata al numero dell’investimento. Abbiamo previsto un budget in sede di gara di circa 10 milioni di euro. Dopo il Covid abbiamo riconsiderato insieme a Tony Di Piazza il budget considerando i costi e i ricavi: dopo il Covid i ricavi si ridurranno a otto ma l’elemento fondamentale è quello di aver mantenuto la promessa di investire oltre sei milioni che servono per mantenere la differenza fra costi e ricavi. Avremo otto milioni di costi e due milioni di ricavi che speriamo di fare perché ad oggi questi sono zero. Nessuno mai ha detto che avremmo comprato sei milioni di euro di giocatori, qualunque squadra non ha comprato giocatori ma ha sottoscritto contratti con i giocatori equivalenti agli stipendi. Non c’è stato nessun passo indietro, abbiamo mantenuto gli investimenti ma perdiamo i ricavi. Mi sembra una professione di fede concreta».
MOMENTO SQUADRA
«Il campionato del Palermo non è iniziato, speriamo inizi domani. Un inizio da incubo, imprevedibile per tutti. Dobbiamo affrontare la situazione, mi aspetto da parte di tutti sostegno in questo processo di crescita. Le sconfitte non devono permettere di perdere i tifosi, questo conferma che i tifosi del Palermo non sono i quarantamila di Roma. La sconfitta del Palermo è un lutto, fa malissimo figuriamoci prenderne tre. La squadra deve migliorare ma non abbiamo la bacchetta magica. Dobbiamo avere la coscienza a posto, noi abbiamo fatto il nostro ma ora devono arrivare i risultati, l’ultima sconfitta è ingiustificabile. Non è accettabile, la squadra deve rafforzarsi ma anche con il sostegno di tutti. I tifosi devono avere la responsabilità di sostenere la squadra».
OBIETTIVI
«Abbiamo iniziato il campionato per vincerlo, altrimenti non avremmo investito sei milioni. Poi se perdiamo tre partite su quattro è un altro discorso. Questa squadra deve solo crescere, non so poi dove arriverà. Credo che la nostra sia una buona squadra e l’abbiamo fatta per provare a vincere, ora certamente è tutto più in salita».
ACQUISTI
«Abbiamo aspettato Boscaglia per completare la rosa. Sono arrivati giocatori coerenti e conformi alle sue richieste, erano tutti giocatori che il tecnico conosceva. Manca la punta? Se non avessimo perso tre partite, avessimo giocato bene e non avessimo segnato sarebbe stato diverso. Io non credo che il problema sia quello, non abbiamo non vinto a Bisceglie per colpa della punta. Non credo esista la punta da 15 gol in Serie C tranne la Reggina, negli anni novanta avevamo Lunerti e Buoncammino, gente di categoria di certo non bomber. Credo che Saraniti rappresenti quel giocatore di categoria con tanta esperienza, vedremo come andrà».
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