L'autogol, il Palermo e i progetti futuri. Parla Crivello

L'autogol, il Palermo e i progetti futuri. Parla Crivello

 

Protagonista in negativo nella sfida contro il Biancavilla, il difensore rosanero Roberto Crivello ha parlato ai microfoni del Corriere dello Sport del suo autogol contro gli etnei a pochi secondi dall’inizio della sfida:

 

«Tra gli autogol più veloci? Ne avrei fatto a meno. L'ho rivista mille volte la “prodezza”. Ho cercato di proteggere il primo palo, anche se non era compito mio. In ritardo e scoordinato, ho colpito di collo pieno. Un eurogol (Cose che capitano. “Calmi c'è tutta la partita”, la mia unica frase. Poi, ho portato il pallone a centrocampo».

 

SQUADRA E VITTORIE

 «Siamo una squadra fuori dal comune. I record non ci interessano. Siamo nati per vincere il campionato. Il resto, ciliegine».

 

PASSIONE INTER

 «La passione per l’Inter nasce in famiglia, la Juve mi ha trasformato in uomo. Non sono cresciuto in curva, ma il Palermo è nel cuore. Nel 2011, ero a Roma per la finale di Coppa Italia, proprio contro l’Inter, con la magliettina del Palermo».

 

GLI AVVERSARI E TORINO

«Gli altri parlano, noi mostriamo la forza in campo. Siamo la squadra da battere e non ci nascondiamo. A Torino a 13 anni? Noi terroni ci adattiamo. Però, da persona emotiva, quando il compagno di stanza piangeva, soffrivo la lontananza».

 

TITOLO DI STUDIO

«Ragioniere. Mamma Maria Grazia, fumatrice incallita, mi spronava con le promesse: “Se vieni promosso, smetto”. E non smetteva. Studiavo più per lei che per me. Però, tornassi indietro, imparerei almeno l’inglese. A Londra, con mia moglie Laura, mi esprimevo a gesti».

 

IL PRIMATO ROSANERO

 

«A cosa è dovuto il record? Ai giocatori di categoria superiore che fanno la differenza. Santana, a 37 anni, corre più di tutti. Siamo un bel mix. Alcuni giovani scalpitano ma non hanno spazio. La gente, per esempio, non conosce Mendola, elemento di primo piano. Per sua sfortuna, andiamo a mille».

 

ACCARDI E NUMERO DI MAGLIA

«Io e Lancini stiamo facendo bene. Accardi era in B e pensava, giustamente, di giocarle tutte. Però, non molla ed è un esempio. Perché il numero 24 sulla maglia? Sempre avuto la 3. Ora ho altre esigenze. Avrei voluto la 6, data di nascita di mio figlio Gaspare, ma era occupata. Così, ho scelto la 24, giorno in cui è nata mia moglie».

HOBBY

 «Mi piace andare al cinema, sono malato di serie tv e di partite. Laura non ne può più. L’attaccante che mi ha dato più fastidio? Higuain, “immarcabile” nel Napoli di Sarri. E Jovetic nell’Inter. Un fenomeno».

 

AMICI

«Daniel e Matteo Ciofani. Con Daniel un rapporto fraterno. Il primo anno, con quello che mi davano, aiutavo la mamma e lui mi prestò i soldi per prendere la patente».

 

PERGOLIZZI

«Avevo molti amici nella squadra che vinse lo scudetto Primavera con lui. Curiale mi aveva avvisato: “Un martello e un motivatore: se dai tutto, è felice”. Ho rinunciato ai “quattrini” per la Serie D? Il Palermo non ha prezzo».

 

PROGETTI

 «Un progetto esiste, sia pure a parole. Il mio obiettivo è tornare in A. Tutte quelle sensazioni che non ho vissuto da bambino le sto provando adesso. Un sogno che sono riuscito a realizzare».