Gila in rosa, il silenzio è impossibile
Il bomber a Palermo: le grandi attese, i grandi rischi e i grandi rumori. Candidato beniamino, sarà sempre sotto esame.
E' stata un'operazione di calciomercato rumorosa. S'è notata ed è stata accompagnata sin dal primo momento da enfasi, attesa, ansia, incertezza. Perché il nome del protagonista è altisonante, perché la parte economica e burocratica ha richiesto tempo e lunghe attese, perché c'è il ricordo della mano galeotta di sette anni fa e perché da uno come lui ti aspetti tanto: i gol e un contributo d'esperienza e di rendimento sicuramente superiori alla media. Gilardino ha vinto un Mondiale e una Champions, una Supercoppa europea e un Mondiale per club. E' stato e può essere ancora un grande protagonista.
E' stata un'operazione rumorosa, perché per concluderla s'aspettava il via libera dalla Cina, perché l'arrivo a Palermo è stato posticipato, perché Lazio e Inter volevano soffiare il giocatore al Palermo in dirittura d'arrivo, perché da noi un nome così (prestigioso, stuzzicante) fa sempre scruscio.
Sul valore del giocatore mi sono espresso giorni fa: se ha voglia di giocare e se sta bene fisicamente segna almeno 15 gol e, dunque, sarà utilissimo. Anche questo mio auspicio fa capire quanto sia atteso Gilardino e quante responsabilità e quante ambizioni gli sistemeremo sulle spalle.
Sarà accolto bene, è un candidato beniamino, ma è anche uno che sarà sempre sotto esame, che dovrà produrre profitto e benefici. Con i rischi del mestiere: se grande è l'attesa, grande potrebbe essere la delusione. Per Gilardino, che ha spalle larghe ed esperienza internazionale, è davvero una gran bella avventura. Al centro dell'attenzione, sempre e comunque.
E' stata un'operazione di calciomercato rumorosa, fin dall'inizio. S'è fatta notare ed è per questo che probabilmente sentiremo ancora rumori: boati di gioia o fischi di delusione. Si chiama Gilardino e suona il violino. Il silenzio in questi casi è impossibile.