GdS: I cinesi? A Pavia un buco di 7 milioni di euro

Intervistato dal Giornale di Sicilia, il giornalista de ‘La Provincia Pavese’ Luca Simeone, illustra lo sviluppo dell’acquisizione del Pavia da parte di un imprenditore di Shangai:
‘‘Due anni e mezzo fa i vecchi proprietari, gli Zanchi, hanno espresso la volontà di cedere e, nel febbraio 2014 è iniziata una lunga trattativa, finita ai primi di luglio. Solo alla fine s’è fatto luce sui personaggi che hanno gestito l’operazione: Xiaodong Zhu, a capo del fondo Pingy Shanghai investment, e Qiangming Wang, titolare di Agenzia per l’Italia, società di investimenti cinesi. Zhu e Wang sono stati rispettivamente presidente e vicepresidente. Hanno creato una società vettore italiana, da cui fare transitare soldi dalla Cina, e il motore economico della società è diventato un fondo di investimenti, a partecipazione statale. Il mercato fu importante, con un monte ingaggi alto per la categoria, fra i 3 e i 4 milioni di euro. La prima stagione fu positiva. Per tre quarti di campionato il Pavia era primo, poi concluse al terzo posto.
La seconda stagione iniziò sotto i migliori auspici: i cinesi rinnovarono le promesse di grandi obiettivi a lungo termine, parlarono col Comune di un avveniristico progetto di nuovo stadio, con ventimila posti (contro i quattromila attuali). Alla fine, venne fuori che i cinesi avevano pagato il Pavia un euro, accollandosi debiti per oltre un milione di euro, ma che non li avevano mai saldati e che c’erano frotte di creditori. Nello scorso gennaio, il bilancio depositato del Pavia segnava una perdita di 7 milioni e duecentomila euro. Ad aprile i play-off sfumarono matematicamente e Zhu, in un video dalla Cina, accusò i dirigenti italiani a cui s’è affidato d’avere pensato ai propri interessi, arricchendosi ai suoi danni, non garantendo nemmeno l’iscrizione in Lega Pro. Ci sono stati esposti alla Guardia di Finanza e alla Procura federale, che hanno indagato su una serie di bonifici dall’estero su cui non è stata fatta chiarezza, cinque versamenti da centinaia di migliaia di euro ciascuno, effettuati da due compagnie di Hong Kong per un totale di oltre un milione e mezzo di euro’’.
La lezione che si ricava? ‘’I cinesi hanno di certo passione per il calcio e anche tanti soldi a disposizione. Bisogna però capire quanto sono solidi e trasparenti.’’