Carpi, la morale a giorni alterni

Il disperato tentativo di chi ha capito di aver perso la battaglia. Ma dopo la vittoria con l'Empoli...

Carpi, la morale a giorni alterni

Il Carpi è simpatico, così come tutti i piccoli che battagliando riescono a conquistare un posto tra i giganti. Se non ci fosse di mezzo la mia squadra, tiferei per la salvezza degli emiliani.
C'è modo e modo, però, per uscire di scena. Il presidente del Carpi sta sparando bordate da giorni: paracadute e complotto. Palermo e Verona, dice Bonacini, giocheranno una partita finta.
Quel che dà fastidio, di questi presidenti del calcio italiano che sembrano in gran parte usciti dalla scuola dell'infanzia appena ieri, è il modo in cui affrontano i problemi e, soprattutto, la tempistica dei loro interventi. Bonacini oggi veste i panni del moralizzatore, ma lo fa a giorni alterni, come le targhe, secondo la propria convenienza. Settimane fa, quando il Carpi sembrava salvo e il Palermo condannato, non era particolarmente interessato al paracadute. E la morale del calcio pulito e perfetto non era tra i suoi argomenti preferiti quando la sua squadra, un mese fa, ottenne tre punti fondamentali (senza quelli oggi sarebbe già in B) nella partita con l'Empoli, in cui l'arbitro Valeri determinò con parecchie scelte discutibili o palesemente errate, il risultato. Bonacini quel giorno non era tifoso della morale: prese il bottino dei tre punti sorridendo e ringraziando.
Il fango gettato sugli altri prima dell'ultimo scatto verso il traguardo, prima di Palermo-Verona, prima della resa dei conti è solo ed esclusivamente il segnale che Bonacini non è uno stinco di santo: gioca anche lui con armi caricate a veleno. E' disperato, ha capito di essere in B e ha perso eleganza e simpatia che lo accompagnavano.
E allora, è giusto che segua la strada tracciata dal destino (e non dal paracadute). Vada a fare il moralizzatore in serie B. E si ricordi di aprire il paracadute per evitare di farsi male.

 

Nella foto, Gilardino esulta dopo il gol, nella nebbia, al Carpi.