Linea verde e gioco spregiudicato: ecco il Cesena dell'ex Mignani

Linea verde e gioco spregiudicato: ecco il Cesena dell'ex Mignani

Altro giro, altra neopromossa, altra insidia che potrebbe nascondersi dietro l'angolo. Dopo l'ottima Juve Stabia di Guido Pagliuca, sconfitta con personalità e qualità da un Palermo in crescita, al Barbera arriva il Cesena di mister Michele Mignani, che torna da avversario nello stadio che per qualche mese ha gridato il suo nome all'annuncio della formazione rosanero. Dopo la separazione col club di Viale del Fante, l'ex tecnico del Bari è ripartito dalla Romagna, da un progetto ambizioso che, dopo i tortuosi anni di risalita post-fallimento nel 2018, ora si sta evolvendo in maniera decisamente convincente. Una proprietà solida, americana, che spende il giusto e che investe con convinzione nel settore giovanile, fiore all'occhiello di questa società: Shpendi, Berti, Pieraccini, Francesconi, David, Giovannini, tutti ragazzi prodotto del vivaio bianconero capaci di trascinare il Cesena verso una Serie B conquistata stradominando il girone B. 

Salutati alcuni punti fermi di mister promozione, Mimmo Toscano, come Udoh, De Rose o Edoardo Pierozzi, il DS Artico ha allestito un organico equilibrato e competitivo per la cadetteria, mantenendo lo zoccolo duro dei giovani talenti cresciuti in casa e aggiungendo nomi di rilievo per la B, anche sorprendenti per una neopromossa. Simone Bastoni è stato probabilmente il colpo da 90, un giocatore frenato da qualche noia fisica, ma che ha dimostrato di poter stare tranquillamente in Serie A; poi gli inserimenti di Van Hoojidonk dal Bologna, Calò dal Cosenza, Curto, difensore promosso col Como, Mangraviti dal Brescia, tutti calciatori che, nel contesto di una neopromossa che intende consolidarsi senza improvvisare nulla, possono fare la differenza. E infatti l'approccio alla stagione della squadra di Mignani è stato decisamente positivo, a partire dalla doppia affermazione in Coppa Italia (3-1 al Padova nel preliminare, 1-2 al Bentegodi di Verona ai 32esimi), per poi arrivare al buon bottino di 7 punti nelle prime 5 (come il Palermo), tutti ottenuti al Dino Manuzzi, vero fortino dei bianconeri; Carrarese e Catanzaro battute, 2-2 con il Modena nel Derby della settimana scorsa, e nel mezzo i due KO esterni, in casa di Sassuolo e Spezia. 

Il Cesena adotta abitualmente uno schieramento che il Palermo ha mostrato di soffrire in queste prime uscite, con difesa a 3 e centrocampo a 4, con i laterali che si abbassano e si alzano mandando in affanno una difesa, quella rosanero, che quando non ha punti di riferimento tende a confondersi. Davanti al portiere, Pisseri, ci sara il trio composto da Curto, Mangraviti e probabilmente Ciofi, con Prestia disponibile, ma non ancora al 100%. Spazio a Calò e Bastoni, osservati speciali in mezzo al campo, con Adamo e Donnarumma a supporto. Davanti non ci sarà Tommaso Berti, che nell'ultimo incontro ha subito una violenta entrata sulla caviglia da parte di Caldara del Modena, perciò ci saranno Antonucci e Kargbo a gravitare attorno a Cristian Shpendi, altro pericoloso elemento. Una squadra spregiudicata, coraggiosa, che non aspetta nessuno e anzi, appena può cerca di pungere con la velocità e la qualità dei suoi interpreti più offensivi; qualche leggerezza dietro e un centrocampo che non sempre regge il confronto fisico con squadre più strutturate completano le caratteristiche di una formazione che ha pregi e difetti di una tipica neopromossa che cerca affermazione, non un'avventura occasionale in Serie B. Il Palermo, dal canto suo, dovrà essere cauto e freddo quando gli avversari metteranno in gioco la loro sfrontatezza, consapevole però di affrontare una gara ideale per sfruttare i suoi punti di forza: velocità, qualità nel giocare tra le linee e abilità nello sfruttare gli spazi.