Embalo si racconta: Infanzia difficile ma Dio mi ha aiutato

Embalo si racconta: Infanzia difficile ma Dio mi ha aiutato

 

Carlos Embalo, attaccante portoghese che ha da poco firmato il prolungamento del contratto col Palermo, si è raccontato in una lunga intervista rilasciata al Gds: "Era destino che vestissi quella maglia - racconta -. La prima volta che arrivai in Italia per giocare un torneo sapete chi affrontai? Proprio il Palermo. La mia famiglia era poverissima, non avevamo niente ma eravamo felici lo stesso. Io sognavo di diventare un calciatore, di lasciarmi alle spalle l’infanzia difficile, la fame. Ci sono riuscito, ringrazio Dio per avermi aiutato". 

Embalo, nella vita ne ha viste tante. Anche troppe per uno che ha solo ventuno anni: "Nel 2012 ho perso mio padre, l’anno scorso prima di Natale è morta anche mia madre. Era un venerdì, la telefonata mi arrivò nel cuore della notte, sarei voluto tornare subito in Guinea, ma era impossibile. Non c’era modo per farlo. Decisi di giocare contro il Bari, lo feci per mia madre. Quel giorno giocai la partita più bella della mia carriera, fu lei a guidarmi in campo". 

Embalo ha vissuto anche il duro periodo della guerra civile: "Avevo quattro anni, capivo poco ma non dimentico quello che è successo: durante quel periodo per quattro mesi rimasi separato dai miei genitori. Poi per fortuna riuscimmo a ricongiungerci".