Segni particolari: belli a metà

Prima sconfitta stagionale a San Siro contro il Milan: due gol di Hiljemark non bastano, da rivedere la difesa.

Segni particolari: belli a metà

Partiamo da un presupposto: se ti chiami Palermo, arrivi a San Siro e segni due gol, non puoi tornare a casa con zero punti. E' una squadra bella a metà quella rosanero, che mostra sprazzi di grandi idee. Già, sprazzi. Perché la partita la conduce per larga parte il Milan, arrabbiato dopo il derby perso contro l'Inter ma anche colpito in quelli che sono i punti deboli: difesa e velocità.

Poche luci a San Siro per il Palermo, una sicuramente è svedese: Oscar Hiljemark. Che giocatore. Prende in mano il centrocampo, dimostra di avere grande voglia di fare ma di essere lucido anche sottoporta. Due gol, tre negli ultimi due match. Niente male, per uno che ad inizio stagione è partito come sostituto di Rigoni e ora a suon di prestazioni positive sta mettendo in difficoltà nelle scelte Iachini.

Per il resto, quello di questa sera è un Palermo troppo remissivo. Djurdjevic corre tanto ma punge poco, Quaison è tamponato bene dal duo Zapata-Romagnoli. L'ingresso di Gilardino dà un po' di imprevedibilità ai rosanero ma è la difesa a far suonare qualche campanellino d'allarme di troppo. Il Milan affonda facilmente, segna tre reti, Gonzalez ed El Kaoutari non sembrano più quelle certezze viste contro Genoa e Udinese. Da dove ripartire? Dai due gol segnati probabilmente, che lasciano ancora di più l'amaro in bocca se ti chiami Palermo, li realizzi a San Siro e torni a casa con zero punti.  

Il gol del 2-1 su punizione di Bonaventura.