Tifosi del Palermo, ha avuto davvero senso protestare e fischiare in questo momento?
Nel corso dell'amichevole disputata contro il Lommel, al 'Renzo Barbera' si è respirato un clima ostico nei confronti della squadra, figlio del momento complicato di stagione e soprattutto dell'ultima pesante sconfitta contro il Venezia.
Dopo un primo tempo tra tante ombre e poche luci, sono emersi i primi mugugni poi perfino trasformatisi in fischi - non assordanti, ma percepibili - provenienti dalla tribuna alla fine della prima frazione. Alla ripresa, la squadra rosanero - anche per via di alcuni cambi preziosi - è andata due volte a segno e ha creato diverse occasioni, ma il pubblico non si è scomposto e ha anzi posto l'accento sull'ennesimo gol incassato nel finale di gara.
Un dato è certo: non è mai semplice esprimersi in questo tipo di contesto. Pertanto, è lecito domandarsi: ha davvero senso la protesta in questo momento? Vi sono pro e contro da analizzare.
Per quanto riguarda i punti a favore, la tifoseria - sia con il silenzio sia con la voce - ha palesato uno stato di insofferenza nei confronti di squadra e dirigenza. Il messaggio è il seguente: a Palermo bisogna dare di più tutti quanti, così non è sufficiente. E, in fondo, vi è da riconoscere che il sostegno non è mai mancato durante le partite ufficiali - anzi, tutt'altro - e in tal senso l'amichevole si presentava come un'occasione ghiotta per trasmettere questo malessere.
D'altra parte, l'amichevole contro la consorella Lommel non pareva forse essere il momento più appropriato e alcuni degli striscioni esposti sono parsi eccessivamente polemici. D'altronde, tutto è ancora in gioco e il Palermo può riscrivere la sua storia in virtù dei playoff. Ma, fatto ancora più rilevante su cui riflettere: una squadra sfiduciata, che tende facilmente ad abbattersi alla prima difficoltà, ha più bisogno del bastone o della carota? E se questi fischi fossero soltanto un boomerang?
Qualunque sia la risposta, il Palermo dovrà adesso leggere la contestazione come un segnale positivo. Non potrà appigliarsi al contesto difficile di sabato pomeriggio come alibi per la trasferta di Pisa. Non c'è più margine, non c'è più tempo e, soprattutto, la squadra non dovrà dubitare: dando tutto per la maglia, già lunedì prossimo la piazza tornerà a cantare.