De Rose già «leader», ancora male Luperini e Broh: le pagelle

Pelagotti 6
Una parata sul tiro dalla distanza di Ricci nell’unica conclusione del Potenza, per il resto ordinaria amministrazione o meglio ordinaria visione della gara da spettatore.
Doda 6
Finalmente si rivede Max Doda. Finalmente perché ritrova il campo, complice l'infortunio di Accardi, dopo una stagione più che travagliata a livello fisico e i crismi di vero e proprio oggetto misterioso. Il giovane terzino rosanero, nella prima frazione di gioco, si limita prevalentemente a coprire forse anche intimidito vista la lunga assenza, nella ripresa prende decisamente più coraggio e spinge trovando anche il cross in più occasioni. In attesa del pieno recupero di Almici forse qualche occasione in più la meriterebbe.
Palazzi 6
Il Potenza a livello offensivo è pressoché nullo e questo gli permette di pensare soprattutto alla ripartenza dell’azione, fatta sempre con ordine. Nel complesso fa una gara attenta, pulita e di ordinaria amministrazione.
Somma 6
Un passo in avanti per l’ex Depor più per demeriti offensivi del Potenza che per meriti difensivi suoi. Per il reparto arretrato la gara non si rivela di certo un test probante, il difensore rosanero tuttavia nelle poche occasioni palla al piede non mostra ancora la giusta serenità e sembra quasi che metta apprensione anche a chi lo guarda. Forse un piccolo, piccolissimo passo verso il recupero psicologico di questo giocatore.
Crivello 6
Sforna probabilmente più cross interessanti nel primo tempo di questo match di tutto il resto dei match di gennaio, forse dell’intero torneo, a prova di una gara nella quale la pochezza degli avversari gli permette di spingere di più e meglio. Nella ripresa sparisce un po’ dai radar più che altro a causa dello spostamento della manovra sulla fascia destra.
Odjer 5,5
Non fa una gran gara ma si vede chiaramente che i motivi sono tutti di natura fisica. Il motorino ghanese evidentemente non aveva ancora recuperato appieno la condizione dopo l’ultimo infortunio e per un giocatore di grande quantità la cosa si sente eccome. Non a caso esce dopo appena un tempo, e solitamente il buon Odjer quando sta bene il campo non lo lascia praticamente mai.
dal 46’ s.t. Broh 5
Lui di problemi fisici non ne ha manco mezzo ma riesce a fare decisamente peggio del compagno. Per larga parte del match si fa fatica a capire se è davvero in campo, quando compare sbaglia sistematicamente la scelta o l’esecuzione di qualsiasi giocata. Questo ragazzo continua a sprecare malamente le tante occasioni concessegli, se non mostrerà segni di miglioramenti le occasioni finiranno per azzerarsi del tutto.
De Rose 6,5
Quando il migliore in campo della partita è l’ultimo arrivato qualche domanda bisogna farsela. Alla prima e più importante di queste la risposta è si, si e ancora si: un giocatore come De Rose in mezzo al campo serviva e serve come il pane. Si vede da inizio gara come il fulcro del gioco sia sempre lui, viene cercato costantemente e non sbaglia quasi mai la giocata che sia sul corto o sul lungo con lanci precisi e interessanti. Con lui in campo la manovra è più fluida e ragionata, con il giusto tempo e i giusti meccanismi arriverà anche una maggiore velocità del giro palla fondamentale per il gioco di Boscaglia e, forse, potremo vedere un altro campionato. O meglio, lo speriamo.
Luperini 5
Anche con il ritorno al 4-3-3 e al suo ruolo privilegiato da mezzala di inserimento l’ex Trapani appare perso, l’antiLuperini, un corpo totalmente estraneo che sbaglia tutto ciò che fa sia con che senza palla. Gli amanti degli anni Novanta ricorderanno sicuramente Space Jam, film-cartone con i Looney Tunes e Michael Jordan nel quale degli alieni rapivano i talenti dei giocatori di NBA rendendoli incapaci di fare qualsiasi cosa: se trovate un pallone da calcio pervaso da una strana aura portatelo immediatamente a Gregorio Luperini, grazie.
Kanoute 5
Non pervenuto. Nel primo tempo si gioca prevalentemente nella corsia di sinistra e viene da pensare che sia dovuto alla pochezza dell’azione rosanero nella corsia opposta. L’ex Catanzaro si vede pochissimo, non ha quasi mai il pallone fra i piedi e quando se lo ritrova sbaglia.
dal 61’ Rauti 6
A livello di mobilità e pericolosità fa sicuramente di più e decisamente meglio di Kanoute, anche se non ci volesse proprio tantissimo. Farsi ammonire dopo neanche un minuto dall’ingresso in campo, da diffidato pergiunta, è proprio da “babbi” ma le due occasioni più importanti della ripresa arrivano dall’ex Torino che con un pizzico di fortuna in più sarebbe potuto essere nuovamente l’uomo della provvidenza.
Lucca 5,5
Fa poco, molto poco ma questa volta la colpa è prevalentemente della squadra che non riesce quasi mai a servirlo, né sulla testa né sui piedi. Queste sono le classiche partite dove la punta deve caricarsi sulle spalle la squadra con personalità e furore agonistico, cosa che non si può di certo chiedere al giovanissimo Lucca che fa quello che può nella pochezza offensiva dei rosa. L’ingresso di Rauti giova alla punta rosanero ma non fa abbastanza per arrivare alla sufficienza.
dal 73’ Saraniti S.V.
Valente 6,5
Che sia il giocatore più pericoloso della squadra ormai è una costante di questo Palermo. Ci prova correndo come al solito in lungo e in largo, provando a mettere cross in area neanche fosse una macchina da allenamento sparapalloni e andando vicino alla rete in un paio di occasioni. Purtroppo si vede, ancora una volta, che l'ex Carrarese non è un finalizzatore di razza ma il piede adesso si vede eccome: che bellezza il cross di prima per la testa di Rauti, da vedere e rivedere.
dal 82’ Floriano S.V.
Boscaglia 5,5
Decide di tornare al 4-3-3, modulo che garantisce sicuramente una maggiore solidità al reparto arretrato, ma la pochezza offensiva dei rosa è sempre più disarmante. Se il Palermo produce solo 2-3 occasioni nitide da gol contro la peggior difesa del torneo non va bene, non va affatto bene. L’innesto di De Rose ha già dato un miglioramento evidente sul piano della fluidità della manovra, adesso sicuramente più ragionata e meno raffazzonata, ma sull’incisività sotto porta siamo ancora lontani anni luce. La piazza è sempre più scontenta e una nutrita frangia di questa inizia a chiedere con forza un cambio alla guida tecnica, la dimensione di questo Palermo probabilmente è questa e al netto di qualche scelta dubbia o discutibile Boscaglia non può essere additato come unico vero responsabile. Il gioco c'è, il controllo della partita anche, l’errore tecnico in campo o il passaggio sbagliato o i lisci in area non si allenano ma la testa si, la “cazzimma” può e deve metterla l’allenatore e in questo la squadra ancora non va. Tutti devono migliorare, tutti devono dare e fare di più compreso il tecnico rosanero che adesso ha un'intera piazza da far ricredere.