Perinetti: «Zamparini stima profondamente Tedino, altrimenti...»
L'ex dirigente di Palermo e Venezia parla del match di domani sera, dei due tecnici e dell'arrivo di Bacconi
Domani alle 19, allo stadio “Pierluigi Penzo”, Venezia-Palermo: sfida d’alta classifica che vedrà uno contro l’altro Bruno Tedino e Filippo Inzaghi.
Match dal peso specifico importante per i rosanero, chiamati a tentare il colpo e a portare a casa i tre punti per tenersi quantomeno a pari punti con il Parma e approfittare del k.o. del Frosinone che adesso è dietro, ad una lunghezza.
Ai microfoni del Corriere dello Sport ha parlato Giorgio Perinetti, dirigente a più riprese del Palermo e fino ad ottobre 2017 del Venezia:
«Non ho visto, nel Palermo, il Pordenone di Tedino - dice l’ex direttore generale dell’area sportiva rosanero - come fluidità di gioco e personalità. Palermo non ti stritola, ma pretende. Credo si sia creata una situazione diversa: il Pordenone aveva la possibilità di proporre il suo calcio senza imposizioni. L’arrivo di Bacconi? A poche partite dalla fine non riesco a trovarne la logica, non cosa possa fare un analista tattico. Se oggi è di moda la tecnologia… non lo so, non è una risposta che devo dare e non mi interessa».
Perinetti parla anche di Bruno Tedino: «E’ un allenatore stimato. Se quello giusto per condurre il Palermo in A, altro discorso. Zamparini lo stima profondamente, altrimenti sarebbe a casa da tempo, mentre ha cambiato altri personaggi vicini a lui a mo’ di avvertimento. Un attestato di fiducia. Le ultime 8 giornate sono decisive, ora ne mancano 5. Bisogna vedere chi arriva con più benzina e testa per gestirle. Inzaghi? E’ professionista di alto livello, sottovalutato perché si pensa sia raccomandato. Grosso era l’alternativa ad Inzaghi, in caso di partenza, per spiegare quanto fosse considerato. Il Palermo ha più struttura. Certo, l’assenza di Coronado pesa, ma Trajkovski può fare la differenza. Ne ha i mezzi. Palermo attento piuttosto alle palle inattive… Inzaghi è bravissimo a sfruttarle».