Palermo, il -3, Foschi e quella visita in banca

Insomma: Foschi rimanda al mittente entrambe le offerte dei Mirri per risolvere l’urgenza stipendi, valutando la proposta - tanto la prima quanto la seconda - irricevibile in quanto repellente per i potenziali acquirenti, che non sarebbero disposti a rinunciare a buona parte dei ricavi derivanti dalle attività pubblicitarie e di marketing. Ragionevole.
Senza un piano B già pronto all’uso, però, il Palermo sarà penalizzato di 3 punti, perché grazie alla mutualità della Lega B (600 mila euro) la società potrà pagare i contributi Enpals. Dunque 2 punti di penalizzazione per il mancato saldo degli stipendi, 1 punto per le ritenute Irpef.
Ci si chiede, a questo punto, se l’attuale management del Palermo abbia valutato attentamente le opportunità, preferendo la penalità in classifica ai vincoli stringenti che l’affare con i Mirri avrebbe imposto ai potenziali nuovi acquirenti del club; oppure se Foschi e De Angeli non avessero già un asso nella manica per evitare la penalizzazione senza “l’atto di fede” dei proprietari di Damir Srl.
Il mistero sarà risolto nella giornata di domani, lunedì 18 febbraio, deadline per scongiurare la mannaia della Covisoc. Da più fonti, però, si apprende che venerdì, il giorno del big match contro il Brescia, Rino Foschi abbia passato diverse ore in una filiale bancaria in centro città, dalla prima mattinata fino al tardo pomeriggio. Se per un prestito, ipotesi ventilata negli ultimi giorni da più parti, o per altre motivazioni (comunque legate al Palermo) non è dato saperlo. E il dirigente romagnolo al momento preferisce non rilasciare alcun tipo di dichiarazione, limitandosi ad semplice ma significativo “Sto lavorando”.
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