La maglia del Palermo non è più rosanero

C’è solo il bianco pallido di una bandiera issata troppo presto.

La maglia del Palermo non è più rosanero

 

E adesso? Si attende, impassibili. 

Come quando finisce un amore e il cuore lo sa, ma non vuole ammetterlo e resiste finché può. 
Si attende, immobili, il prossimo spettacolo turpe fatto di croci e di nessuna delizia.

 

È finito anche il tempo in cui ad essere offesa era soltanto la piazza, la quale non poteva, non può e mai potrà accettare che la fede per le tinte rosanero venga svilita e messa all’angolo in questo modo e da questi interpreti. Che hanno avuto il sostegno ed il calore, prima di disattendere ogni fiducia riposta.

 

Non si tifa più perché non c’è nulla da sostenere, nessuno da spingere: non c’è più niente da seguire con speranza. E non c’è un attacco di cecità, la piazza non è stata colpita da una rara forma di daltonismo fulminante. Tutti hanno ancora la capacità di vedere e di guardare: quella maglia si è liberata dei colori e li ha restituiti alla tifoseria. E così, di rosa e di nero, in quella casacca ed in quell'organico non è rimasto nulla. C’è solo il bianco pallido della bandiera issata troppo presto.

 

Poco importa se da domenica in poi questi calciatori indosseranno la maglia verde, o nera; ancor meno sarà incisivo un esonero di Lopez, o l’impiego della Primavera - che ha già il proprio campionato da portare a termine.

Non resta che l’attesa, in queste ultime battute di stagione. L’attesa della matematica certezza della retrocessione, della fine di questo incubo che non fa paura, ma mette solo infinita tristezza.

 

Poi ricomincerà la speranza. E la prima è che molti di questi calciatori si sfilino la maglia e le restituiscano i suoi colori.