Entella-Frosinone e quel pranzo tra... Sante

Con la speranza di sentire un urlo che giunga sino alla Piazza Nostra Signora Dell'Orto... Articolo di Francesco Quartararo

Entella-Frosinone e quel pranzo tra... Sante

 

"Parole parole..." cantava Mina nel suo indimenticato successo del 1972. Chissà quante ne sono già state dette e quante ancora se ne diranno da oggi sino a Palermo-Cesena di sabato.

 

A dirla tutta, davvero nessuno si poteva aspettare la doppietta di tale Gabriele Moncini da Pistoia, di mestiere centravanti del Cesena, che domenica ha deciso di stravolgere, per l'ennesima volta, l'indecifrabile copione di questa Serie B con una doppietta tra i minuti 86 e 95, facendo piangere di rabbia un Parma che sentiva davvero "ù ciavuru", come si dice dalle nostre parti, di promozione diretta.



E allora tante parole anche a Parma, dove il tifoso più ottimista, però, non avrà esitato a dire "chi di spada ferisce… di spada perisce": già, perché per uno strano scherzo del calendario quel Moncini che ha fatto urlare di gioia i tifosi palermitani appena qualche giorno fa, riaccendendo le speranze di promozione diretta in una città depressa e scoraggiata dai turbolenti moti dell'animo del proprio (ex) presidente, sabato potrebbe decretare la matematica salvezza della sua squadra con i suoi gol al “Barbera”, condannando i rosanero alle forche caudine dei play-off.



Davvero tanti sono gli argomenti di cui parlare a casa, nei bar, in ufficio: ci improvvisiamo ragionieri, con minuziosi calcoli matematici basati sui vari risultati che potrebbero maturare nella prossima giornata; motivatori, pensando a cosa può aver suscitato nella mente dei calciatori quell'insperata sconfitta del Parma; commissari tecnici, pensando a come il nuovo allenatore Stellone possa mettere in campo la squadra; tutto questo perchè Palermo vive di calcio, vive con questa passione per i colori rosa e nero e far disinnamorare i tifosi sarà davvero difficile.

Ma "meglio non tirare troppo la corda", come amano dire i saggi.



E allora parole e ancora parole, che attraversano lo stretto e che da Villa San Giovanni percorrono più di 1000 km per arrivare a Chiavari, ridente comune ligure di circa 28 mila abitanti, posto al centro del golfo di Tigullio, che si affaccia sul Mar Ligure dalla splendida Riviera di Levante che ogni anno ospita il "Festival della Parola".  

Chiavari, però, è anche città che vive di calcio: nel ricordo di bandiere come Ermes Nadalin (recordman di presenze, 388 tra il '59 e il '73, a cui è stata dedicata la Curva Sud della casa biancoceleste, il Comunale) e Beppino Gatti (recordman di reti, 100 tra il '27 e il '37), di rivalità come quella con i nemici di sempre del Sestri Levante (in quello che è il sentitissimo derby del Tigullio, secondo per importanza solo al derby della Lanterna in salsa genovese) e di una realtà che nell'ultimo decennio ha visto stabilizzare la Virtus Entella in categorie che merita dopo anni di progetti mai realmente andati a compimento, fino addirittura a quel 14 luglio 2001 che fa ancora male ai tifosi chiavaresi che videro fallire la loro amata società.



Figurarsi, quindi, se mancano le parole a Chiavari, in un'annata che ha visto prima il saluto di Ciccio Caputo verso l'El Dorado chiamato Empoli (uomo da 35 reti in 2 stagioni, 10° nella classifica all time dei marcatori biancocelesti), poi la scellerata gestione Castorina terminata dopo appena 14 punti in 20 partite, e il ritorno di mister Aglietti (artefice del 9° posto della stagione 2015-16 ad 1 punto dalla zona play-off) al quale è stata fatale la sconfitta di Salerno di sabato scorso.


Adesso tocca a Gennaro "vecchia" Volpe, cinque stagioni da capitano in campo con la maglia biancoceleste tra il 2011 e il 2016, già allenatore dell'Under 17.

A lui il compito di far almeno raggiungere la zona play-out che dista 1 punto.

L'ostacolo si chiama Frosinone, proprio i ciociari che occupano quel secondo posto che significherebbe promozione diretta, al momento con 1 solo punto di vantaggio sul Palermo inseguitore.



Beh, siamo sicuri che quando Giuseppe Gaetano Descalzi detto il "Campanin" inventò le "chiavarine", queste caratteristiche sedioline super leggere che hanno dato il nome anche alla città, aveva in mente di rivoluzionare la vita quotidiana degli esseri umani, ma siamo altrettanto sicuri che farà finta di nulla nel veder mettere i piedi dei 5.535 che riempiranno il Comunale in ogni ordine di posto sui seggiolini, nel tentativo di avvicinarsi e spingere ancora di più i propri eroi.

 


Con la speranza di sentire un urlo che giunga sino alla Piazza Nostra Signora Dell'Orto dove confluirà sicuramente il tifo direttamente proveniente da Palermo.


Chiaramente Santa Rosalia è stata già avvertita, sabato alle 15 sarà casualmente a pranzo con Nostra Signora Dell'Orto.



Forza Palermo e Forza Virtus Entella!

 

di Francesco Quartararo