Intervistato da Itasportpress, l'avvocato Grassani ha voluto fotografare l'attuale situazione del Catania, dal futuro molto nebuoloso.
Ecco alcune delle sue parole:
«La delusione è enorme così come l’amarezza per questa fine del club etneo. Tutti abbiamo sperato in una soluzione positiva dell’iter per l’aggiudicazione del ramo d’azienda, ma purtroppo è andata malissimo. Non era partita bene l’operazione ed è finita peggio. La via crucis è iniziata tanti anni fa e non in questi /
/timi due anni. La Sigi ha fatto male a imbarcarsi in questa avventura visto che la montagna di debiti era enorme. Quando il Collegio sindacale ha scritto alla Procura si era giunti a un punto di non ritorno. La Sigi è stata l’impresa di pompe funebri del Catania nonostante abbia buttato diversi milioni. Ma i responsabili sono anche altri. L’imprenditoria locale ha grosse responsabilità di questa incredibile tragedia sportiva. In una città grande come Catania mi sembra assurdo che in tutto questo tempo nessuno sia intervenuto. Non un gruppo, non un’impresa e nemmeno un ricco catanese emigrato si sono mossi o lanciato un segnale per cercare di raddrizzare la barca che senza timoniere si è schiantata contro gli scogli. Il Catania era l’//timo baluardo a essere rimasto in piedi nel panorama calcistico della Sicilia visto che tutti gli altri club isolani in precedenza sono falliti. Dispiace anche perchè il povero cav. Angelo Massimino per questo storico club ci ha rimesso la vista e anche la sua vita».
«Cosa può succedere adesso? Purtroppo il futuro sarà molto complicato per il Catania visto che non sappiamo da dove e come si ripartirà. Bisogna trovare una società solida che sappia rilanciare il club visto che per vincere un campionato di Serie D occorrono tanti soldi e non è detto che si ottenga la promozione al primo colpo. Poi se si ha la fortuna di andare subito in C bisogna ricominciare laddove questo Catania era già ben posizionato con un parco giocatori discreto. Mi sarebbe piaciuto vedere nei playoff questo Catania fallito. Credo che forse avrebbe potuto ripetere le gesta del Bari che sfiorò dopo il defa/
/t la Serie A. Con l’esercizio provvisorio i ragazzi di Baldini avrebbero magari raddoppiato gli sforzi e con la passione dei tifosi ci sarebbe potuto scappare anche il miracolo. Sarebbe stata una favola italiana con tanti bambini che si sarebbero poi avvicinati al calcio in una stagione infausta per la Nazionale rimasta senza il Mondiale. Adesso invece bisogna programmare dalle ceneri ripartendo dalla Serie D con una compagine societaria da trovare che sia soprattutto solida e di qualità. Escludo ripescaggi immediati anche perchè il Catania che nascerà avrà una matricola nuova e una storia sportiva azzerata. E’ un momento nero per la Catania sportiva che ha ceduto lo scettro del calcio regionale al Palermo e al Messina».