Ad un anno dall'inizio del caos. Ma quel Palermo stava meglio
Un anno fa, l'inizio delle turbolenze nella stagione del Palermo. Avvolti dal caos, ma con una classifica nettamente migliore di quella odierna.
È trascorso un anno. Già dodici mesi dal principio del caos che avrebbe avvolto il Palermo per il resto della stagione.
Era il 6 dicembre 2015, quando a Bergamo il Palermo domato dall’Atalanta subiva l’ottava sconfitta in quindici partite: 3-0 rotondo e crisi profonda del Ballardini I atto, già sfiduciato dopo la clamorosa sconfitta in Coppa Italia, per mano dell’Alessandria.
Il Palermo, in quel frangente, era sommerso dalle critiche e dall’imperante scetticismo sulle potenzialità di quell’organico, fiaccato nell’animo dalle famose epurazioni del presidente, con uno spogliatoio spaccato, guidato da capitan Sorrentino che, a giorni, avrebbe esonerato de facto mister Ballardini.
Nonostante ciò, quel Palermo, zoppicante e malmesso, si avvicinava al giro di boa godendo di buona salute, quantomeno dal punto di vista dei risultati in relazione alla lotta salvezza: alla vigilia della sedicesima di campionato, i rosanero avevano collezionato 15 punti, con 13 gol fatti e 23 subiti. Classifica e prestazioni non esaltanti, tanto da dare luogo, con l’avvento del 2016, ad un’infinita serie di esoneri, dimissioni, andate e ritorni che ha messo a serio repentaglio le possibilità di mantenere la serie.
E facendo un confronto minimo, tralasciando le dettagliate statistiche specifiche, si evince facilmente come quella squadra fosse nettamente più performante ed in corsa per l’obiettivo: rispetto ad un anno fa, il Palermo ha meno della metà dei punti (6), ha realizzato 2 gol in meno (magra consolazione) e ne ha subiti 6 in più. Con l’aggravante di non aver ancora vinto davanti al proprio pubblico.
E l’attenuante donata gentilmente dalle avversarie in zona retrocessione, decisamente più lente delle concorrenti della scorsa stagione.
Per chiudere l’anno al passo, o almeno in scia con il Palermo della pur sfortunata stagione 15/16, serve una risalita sorprendente, nel gioco e soprattutto nei risultati.
Quella squadra chiuse il girone d’andata con 21 punti, obiettivo aritmeticamente irraggiungibile per gli uomini di Corini. Ma oggi l’ambiente è diverso, più disteso ed equilibrato dall’arrivo del ‘Genio’.
E a partire da questa domenica, il calendario sorride: Chievo e Pescara al ‘Barbera’, Genoa ed Empoli in trasferta. Due scontri diretti e due sfide difficili, ma non impossibili.